Ho vissuto in un’ex fabbrica abbandonata con F. F. Coppola
ALBUM DI FAMIGLIA Ho un fratello maggiore che lavorava nell’informatica (ha trasmesso la passione per i computer anche a me: per qualche tempo ho sviluppato software per animazioni 3D). Mio padre era un fisico quantistico di fama mondiale. Mia madre amministrava la casa – sosteneva che se fosse nata in un’altra epoca avrebbe governato il mondo meglio di Napoleone. Speiser è il cognome del mio ex marito: ci siamo sposati quando avevo 19 anni (frequentavamo la stessa università) e abbiamo divorziato due anni dopo.
VENA D’ARTISTA Sapevo che mi sarei occupata di arte da quando avevo quattro anni. Ho studiato Letteratura teatrale comparata e Belle Arti e ho fatto un master in Sviluppo di materiale multimediale per la pedagogia. Nel corso della mia vita ho lavorato come scenografa e come sceneggiatrice, come regista, come illustratrice... Suono il pianoforte e adoro la musica – sono stata a Woodstock, in mezzo a 500mila persone e ad altrettante zanzare.
#METOO Da ragazza, a New York, fui licenziata sei volte perché non volevo cedere ai soprusi dei miei capi. Ero così stressata che, nel 1968, fui sottoposta a sei sedute di elettroshock.
LA RIVOLTA DEI LOFT A 26 anni mi sono trasferita a San Francisco, dove ho co-fondato la comunità urbana Project One. Abbiamo affittato e ristrutturato una grande fabbrica di caramelle dismessa e ne abbiamo ricavato abitazioni, laboratori e uffici per 120 persone. Tra i miei vicini c’erano Francis Ford Coppola e Bill Graham. Il lavoro da imprenditrice edile è stato quello che mi ha dato da vivere – fra le varie cose, ho realizzato un jazz club a Firenze e una sala di incisione a Milano e ho comprato e ridato vita a un quartiere abbandonato a Pornassio, in Liguria.
RINASCITA ITALIANA Nel 1978 ho capito che l’epoca dell’impegno sociale era al tramonto. Così ho deciso di trasferirmi nel rudere dell’entroterra ligure che avevo acquistato nel 1973, quando ero venuta in Italia su invito del regista Luciano Martinengo (mi aveva intervistato a San Francisco per un film sulle comunità americane). Mi ci sono stabilita armata di cazzuola e sega circolare – per ristrutturarlo – e di macchina da scrivere per lavorare al mio libro, La pianta stradale della terra promessa (pubblicato nel 2006 da Angolo Manzoni).
AIUTO AI RICHIEDENTI ASILO Mi ero già occupata di diritti civili negli Anni 60 negli Usa: insegnavo Belle Arti in un’università per neri e ho ascoltato dal vivo il discorso «I have a dream» di Martin Luther King. Nel 2015 ho fondato la società Zambo Gaban per dare formazione, ospitalità e aiuto legale ai richiedenti asilo. Ma gli abitanti di Pornassio mi hanno ostacolato in ogni modo. Un anno fa ho venduto tutto e mi sono spostata a Genova. Ho appena scritto un bando europeo per avviare un progetto di ricerca e sviluppo di materiale edile economico per produrre case nei Paesi africani.