I ravioli “contenitore” nascondono pizzoccheri e carbonara
VI PIACCIONO I RAVIOLI alla carbonara? E quelli ai pizzoccheri? Non ci sono errori di stampa: si tratta proprio di ravioli. E per di più deliziosi. L’idea è venuta a Giulio Potestà e ad Alessandro Cattaneo, fondatori di “Zibo”. I due hanno cominciato insieme come cuochi di strada e avevano bisogno di una versione comoda di questi primi piatti, che potessero essere cucinati negli spazi ristretti del loro furgoncino ed essere mangiati in piedi. La creatività e l’originalità non sono però andate a discapito della qualità, anzi. La pasta è fatta in casa e si sente, e la qualità degli ingredienti è fuori discussione. Prima e dopo i ravioli “contenitore” (citiamo anche quello alla pasta e fagioli) ci si può sbizzarrire ma non eccessivamente (il menu non è infinito e questo è un buon indizio) con antipasti fritti o meno, sandwiches e altri piatti tradizionali, come i mondeghini, che a Milano non devono mancare. Se però ci si vuole bene davvero si deve provare, per concludere, il tiramisù fatto al momento, il migliore che abbia mai provato in vita mia. La trasparenza è sottolineata anche dalla cucina a vista sulla strada. Ingrediente finale ma con la sua importanza, la simpatia di Giulio e della moglie Laura, ora i due titolari del locale, che accolgono e servono anche ai tavoli.
LA SENSAZIONE DOPO CENA è stata la stessa provata le due volte che ho avuto il privilegio di mangiare da Gualtiero Marchesi: non avevo più fame ma mi sentivo leggero, non “pieno”. Non dovrebbe sorprendere visto che il proprietario e cuoco è cresciuto proprio alla scuola del grande chef da poco scomparso. Si vede e si sente (ma non nei prezzi, decisamente ragionevoli). Unico neo: non è facilissimo riuscire a trovare un tavolo. Il locale è relativamente piccolo ed è consigliabile prenotare con un po’ di anticipo se si è più di due.