Sacha Baron Cohen si fa beffe dei conservatori americani
L’INGLESE JOHN CLEESE, tra le menti piu brillanti della storia della commedia, uno dei sei Monty Python che negli Anni 70 hanno creato un nuovo tipo di comicità che chissà per quanto non verrà eguagliato, oggi è un signore di quasi 79 anni che ancora si diverte, via Twitter e attraverso qualche intervista cattivella, a graffiare. Recentemente qualcuno gli ha fatto notare che la Bbc, produttrice negli anni gloriosi del Flying Circus dei Monty Python, dal 2001 non trasmette più gli sketch del sestetto. «Sono d’accordo con la loro scelta. Farebbero sfigurare la robaccia che trasmettono adesso».
LA BATTUTA fa molto ridere ma è anche un po’ ingiusta — la Bbc ha perso i diritti sullo show, che ora è disponibile su Netflix — e in ogni caso una cosa non esclude secondo me l’altra. È cioè perfettamente possibile sostenere che i Monty Python, se ti piace un certo tipo di comicità (difficile da definire, diciamo tra satira e demenziale), siano insuperati e probabilmente insuperabili. Ma è per me altrettanto vero che sia possibilissimo riconoscere come anche oggi ci siano comici straordinariamente bravi. Come un altro inglese intelligente, alto, e con uno spiccato senso dell’assurdo come Cleese, uno che i vecchi sketch dei Monty Python deve averli studiati bene: Sacha Baron Cohen, l’ex Ali G ed ex Borat che ora ha deciso di mettere alla berlina i politici di destra americani. Con risultati secondo me esilaranti.
IL METODO di Baron Cohen deve molto all’esempio dei Monty Python: ha inventato personaggi assurdi come l’intervistatore-rapper Ali
G e il giornalista kazako Borat, nei panni dei quali è riuscito a convincere vittime innocenti (o non completamente innocenti, dipende dai punti di vista) a dire e fare cose assurde.
Lo stesso metodo ha utilizzato nel suo nuovo show, prodotto dall’americana Showtime, che si intitola Who is America?, cioè Chi è America?. Che si basa su un’idea di semplicità disarmante, presentarsi cioè travestito da intervistatore israeliano (o americano), chiedere a politici o opinionisti conservatori americani di commentare qualche situazione assurda di sua invenzione, e sperare che le vittime cadano nella trappola. E facciano o dicano cose stupide, delle quali pentirsi.
Così si fa beffa dei politici che hanno sposato al 100 per cento le istanze della lobby delle armi convincendoli che in Israele c’è un programma del governo per insegnare ai bambini dell’asilo l’uso delle armi da fuoco, e trova chi è disposto a girare dei “promo” per proporre lo stesso progetto anche negli asili degli Stati Uniti (la cosa più bella di tutte è che una volta data la liberatoria, la vittima non può più revocarla, e quindi Baron Cohen può mandare in onda tutto, anche dopo che l’inganno è stato scoperto).
Un po’ Scherzi a parte, un po’ Monty Python, con una forte connotazione di satira politica, Baron Cohen dimostra che non è tutta noiosa, omogeneizzata, la comicità che si vede in tv in questi tempi di correttezza politica e di polemiche scatenate via social media spesso per un nonnulla.