La cattiva politica schiava della percezione
È pericoloso alimentare le false convinzioni dei cittadini
Gli immigrati in Italia sono il 7% della popolazione, ma la maggioranza pensa che siano il 25%. Si tuona contro la Ue, ma si chiede un ampliamento dei suoi compiti. La percezione della realtà regna sovrana. I meccanismi cognitivi che la governano hanno portato all’affermazione dell’attuale classe politica al potere. Ma è pericoloso agire cercando soluzioni che puntano sull’effetto mediatico e psichico più che sulla realtà dei problemi
RASHOMON, IL GENIALE FILM
di Akira Kurosawa, del 1950, Leone d’Oro a Venezia e Oscar per il migliore film straniero, racconta la storia dell’uccisione di un samurai per mano di un brigante, narrata in modo contrastante da quattro testimoni, ma lascia nello spettatore il dubbio su quale sia la versione vera. Lo stesso sta accadendo con l’immigrazione: le narrazioni sono diverse, e non si capisce quale sia più vera. E questo accade sia per quanto riguarda gli eventi (quel che succede), sia per quel che riguarda le azioni governative dirette a porvi rimedio.
Gli immigrati da Paesi che non fanno parte dell’Unione europea sono il 7 per cento della popolazione. Ma la gente ritiene che siano più di tre volte tanto, il 25 per cento. La distorsione tra realtà e percezione è la più alta di tutti Paesi europei, secondo l’Istituto Cattaneo. Lo scarto tra la percentuale di immigrati realmente presente e quella percepita dagli intervistati è maggiore tra chi si definisce di destra, tra chi non è andato oltre la scuola dell’obbligo, tra chi ha una professione riconducibile alla classe operaia. Infine, la distanza tra dato reale e dato percepito è maggiore dove la presenza di immigrati è minore, al Sud.
A chi dobbiamo credere? Se si vuole dare ascolto al popolo, bisogna credere in quello che esso ritiene? È più vera la realtà che esso percepisce o il dato empirico, ai fini delle politiche da adottare? E perché la gente crede in alcune narrazioni e non in altre? La realtà percepita è meno reale della realtà vera?
Passiamo all’azione di governo. Il muscoloso ministro dell’Interno, chiaramente seguace della realtà percepita, ha dichiarato di aver chiuso i porti. Ha così indicato