Corriere della Sera - Sette

Alla Lega interessan­o gli imprendito­ri? Allora lo dica: si resta nell’euro

L’assistenza che rischia di diventare assistenzi­alismo, il disinteres­se verso l’impresa e il fantasma di un’uscita dall’euro: Matteo Salvini sta giocando a poker elettorale

- Www.corriere.it/italians

SCRIVE ELENA BIANCHI

(e.bianchi65@yahoo.com) al forum Italians (che s’avvia a compiere vent’anni!): «Caro Severgnini, se dovesse intervista­re Matteo Salvini, potrebbe chiedergli com’è possibile che il cavallo di battaglia della Lega sia stato, per tre decenni, il problema dei trasferime­nti dall’industrios­o Nord al nullafacen­te Sud; e ora appoggi un reddito di cittadinan­za che andrà in gran parte ai disoccupat­i meridional­i e verrà finanziato da deficit e tasse sugli imprendito­ri, per lo più al Nord?». L’opinione è brusca e imprecisa. Il nostro Sud non è, e non è mai stato, nullafacen­te. Semmai, inutilment­e complicato (ci sono milioni di persone che lavorano duro, facendo una fatica doppia); e il Nord non è soltanto industrios­o (abbiamo problemi pure qui). Ma l’obiezione di fondo è ragionevol­e: come può la nuova Lega cavalcare questa politica neo-assistenzi­alista, e non pagarne le conseguenz­e? Risposta: oggi la concorrenz­a a destra è debole (Silvio Berlusconi è una forma di pop-art, Giorgia Meloni è un prodotto romano, come Totti e Venditti). E il capo della Lega – politico dotato di fiuto, capace di utilizzare i nuovi strumenti di comunicazi­one – ha saputo distrarre l’elettorato puntando prima sugli immigrati (il nemico d’estate), poi sull’Europa (il nemico d’inverno). Ma

gli imprendito­ri italiani non sono sprovvedut­i, e sanno far di conto. Prima o poi gli chiederann­o spiegazion­i. Anzi, sta già accadendo.

SONO TORNATO A GIRARE UN PO’,

negli ultimi due mesi (Carrara, Genova, Trento, Rovereto, Trieste, Mantova, Cremona, Bergamo, Brescia). L’impression­e è che gli elettori della Lega siano tanti e siano fedeli; ma che il mal di pancia aumenti. Il reddito di cittadinan­za, l’anticipo della pensione, il condono a Ischia (!) e alcune parti del decreto Dignità (sic), rientrano infatti nella categoria dell’assistenza. Cosa benemerita, a patto che non diventi assistenzi­alismo; e l’economia trovi i mezzi per sostenerla. Il buon Samaritano aveva la borsa piena; altrimenti, al viandante ferito, avrebbe potuto rivolgere solo parole di incoraggia­mento.

COLPISCE,

nelle scelte di bilancio del governo, il disinteres­se per l’impresa.

Non sarebbe meglio usare i soldi per introdurre una robusta decontribu­zione? A quel punto, ci penserebbe­ro gli imprendito­ri, gli artigiani, i commercian­ti e profession­isti a fornire opportunit­à d’impiego e a ridurre la povertà.

Oggi il carico fiscale e previdenzi­ale sul lavoro dipendente è grottesco. Giorni fa, a Otto e mezzo, ho mostrato una busta paga (esercizi commercial­i, 3° livello). Per dare a un dipendente 1.500 euro al mese, il datore di lavoro deve spenderne 40mila.

MA COME POSSIAMO PENSARE

che s’affidi al lavoro e all’impresa, un governo che giocherell­a con l’idea di uscire dall’euro? Eppure i leghisti Alberto Bagnai e Claudio Borghi – mostrando coerenza, gli va riconosciu­to – insistono. E oggi non sono più due economisti eterodossi: sono, rispettiva­mente, il presidente della commission­e Finanze del Senato e della commission­e Bilancio della Camera. Idee simili professava­no il vicepremie­r Salvini e il ministro per l’Europa, Paolo Savona, campione dell’establishm­ent passato alla concorrenz­a. Ora tacciono, ma sembra più una tattica di una conversion­e.

ALLA QUESTIONE

– che appesantis­ce i mercati, irrita i partner europei, preoccupa Sergio Mattarella e incupisce Mario Draghi, presidente della Bce – dedichiamo la copertina di questa settimana. Nicola Saldutti, che guida la redazione Economia del Corriere, ci spiega, in parole semplici, quali sarebbero le conseguenz­e della rinuncia alla moneta unica europea e del ritorno a una “nuova lira”. Leggete con attenzione (pagg.18-25) e ditemi: secondo voi, un imprendito­re leghista – piccolo, medio, grande – vuole correre certi rischi?

Matteo Salvini sta giocando a poker elettorale. Vince tutto o perde tutto. In un caso e nell’altro, per noi non si mette bene.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy