SIAMO IGNORANTI IN STORIA?
Il tema storico è stato eliminato dall’esame di maturità. Ma il problema non sono solo gli studenti che confondono Giolitti con De Gasperi.
I politici sbagliano date ed eventi fondamentali. Un’amnesia collettiva sul nostro passato? Ma ci sono segnali in controtendenza: rimediare non è impossibile. Nel frattempo, mettetevi alla prova: 15 domande per verificare le vostre conoscenze COME SI CHIAMAVA
l’imperatore d’Etiopia? «Negrus» risponde un candidato all’esame di Storia contemporanea. Cosa le ricorda il nome di Agostino Deprètis? «Un segretario della Dc», dice un altro. Che cosa è avvenuto nel 1956? «Una grande nevicata», afferma con sicurezza la studentessa pensando a Mia Martini e a Franco Califano che hanno cantato La nevicata del 1956 e non ai fatti di Ungheria. Mi può spiegare il significato dell’acronimo Gap? «Giudice per gli appelli preliminari». Chi era Aldo Moro? «Un giudice impegnato nella lotta al terrorismo».
Questa non è una selezione delle peggiori risposte ai quiz de L’eredità né si tratta di battute da avanspettacolo un po’ datate. No, sono risposte che alcuni professori universitari si sono sentiti dare dai loro allievi del primo anno. C’è poco da ridere e dobbiamo subito dire che sì, siamo ignoranti in storia, come se una sorta di amnesia collettiva, un vuoto di memoria avesse pervaso giovani e meno giovani, stanchi di interrogarsi su vicende passate, date, conflitti, errori, conquiste, da relegare in un gigantesco e polveroso museo delle cose inutili. Una disattenzione che ha contaminato anche il mondo della scuola che ha assistito all’eliminazione del tema di storia dall’esame di maturità senza particolare scandalo, a parte qualche protesta degli specialisti.
LA CRONACA POLITICA
e culturale dell’ultimo mese rafforza ulteriormente la nostra convinzione. Che cosa