Beppe Grillo scelga: o il comico o il politico
Cara Lilli, anche Grillo si sta infettando del “virus”
di una propria immaginata superiorità. Penso all’insulso discorso pronunciaato al Circo Massimo in cui chiede di togliere alcuni poteri al Capo dello Stato. Rientri nei ranghi e non osi offendere la sacralità della massima figura istituzionale della Repubblica così degnamente rappresentata dal nostro Presidente Mattarella.
Raffaele Pisani raffaelepisani41@yahoo.it
CARO RAFFAELE,
non entro nelle polemiche che ha scatenato l’intervento di Grillo alla festa dei 5 Stelle a Roma. Mi limito a segnalare quello che ha detto Maurizio Crozza due giorni dopo nel suo show. Ha ricordato a Beppe Grillo che deve fare una scelta: o fa il comico e allora può dire in pubblico quello che vuole; oppure fa il politico e allora deve controllare l’eruzione verbale prodotta dalla sua immaginazione. Una barzelletta sul palcoscenico resta tale, ma può essere terribile se diventa una battuta per propaganda politica. Ci vuole così poco a dire una spiritosaggine di pessimo gusto. Il giorno del massacro alla sinagoga di Pittsburgh, Trump ha dichiarato che stava quasi per spostare il suo comizio elettorale previsto più tardi quel pomeriggio. Non per rendere omaggio alle 11 vittime dell’antisemita pluriomicida, ma perché i suoi capelli si erano bagnati fermandosi a rispondere ai giornalisti. Spero proprio che né i nostri comici né i nostri politici scenderanno mai così in basso.
Cara Lilli, Trump sembra intenzionato a stracciare il trattato INF,
l’accordo sugli armamenti nucleari firmato da Reagan e Gorbaciov che mise di fatto fine alla Guerra Fredda. Forse un po’ di pragmatismo nei rapporti con la Russia sarebbe auspicabile anche se la Ue perderebbe una buona scusa per potersi giustificare del non fare quello che dovrebbe. Leggo molti articoli che rimpiangono questo accordo e lo ritengono una pietra miliare, articoli pubblicati sulle stesse testate (quando non addirittura scritti dalle stesse penne) che derisero Ronald Reagan. Spero proprio che un giorno non si trovino a rimpiangere Vladimir Putin.
Roberto Bellia paradosso44@yahoo.it
CARO ROBERTO,
ci sono voluti 10 anni di negoziati per chiudere il trattato INF, firmato nel 1987. Ora vedremo se una dichiarazione tv di pochi secondi basterà ad annullarlo. Aveva ottenuto due cose: l’eliminazione dei missili nucleari a media gittata dall’Europa continentale. Cosa di non poco conto visto che americani e sovietici sembravano preferire l’Europa occidentale, la “nostra” Europa, come teatro per lanciare la loro prima guerra nucleare. Ma l’accordo ottenne anche un altro obiettivo: lo sgretolamento del blocco sovietico e la fine della Guerra Fredda. L’Urss non ha mai digerito completamente l’INF che impediva ai russi di installare missili atomici che potevano essere dirottati anche verso altre potenze nucleari come la Cina e l’India. Già nel 2007 Putin chiese di sospendere l’intesa che criticò nel febbraio dello stesso anno a Monaco a una conferenza internazionale sulla sicurezza. Quindi il presidente russo se la sta ridendo. E Trump fa una scommessa ardita decisa unilateralmente. Non solo esaudisce i desideri di lunga data di Mosca, ma si assume anche la responsabilità di un gioco molto rischioso. Inoltre i russi risparmieranno milioni di dollari utilizzando Tir e rimorchi per spostare gli ordigni invece di usare navi o cacciabombardieri molto più costosi. Quindi se vuole sapere chi sta brindando a litri di vodka, guardi verso il Cremlino e non verso la Casa Bianca.