Corriere della Sera - Sette

IL CLIMA che cambia l’Europa

- DI PAOLO VIRTUANI

Copernicus è un programma dell’Unione Europea che studia i cambiament­i climatici grazie a osservator­i, anche ad alta quota, e satelliti. Soldi (spesi bene) per arrivare a scelte che possono migliorare la vita dei cittadini POCO SOTTO LA VETTA

della Zugspitze, la cima più alta della Germania, c’è la prova di come vengono (anche) spesi i soldi degli europei. Spesi bene o male? Per un servizio utile o per dare uno stipendio ad alcune centinaia di scienziati e ricercator­i? Ognuno giudichi secondo le sue convinzion­i. Non prima però di arrivare alla fine di questo articolo che non può che iniziare da alcuni dati di fatto. Il 5 ottobre a mezzogiorn­o gli analizzato­ri posizionat­i alla Schneefern­erhaus a 2.656 metri di altezza hanno misurato 405,9 ppm (parti per milione) di CO2 e 1.901 ppb (parti per miliardo) di metano.

Nel 1957 il contenuto di anidride carbonica nell’atmosfera (misurata sulla vetta del vulcano Mauna Loa sull’isola di Hawaii) era di 318 ppm. In 60 anni c’è stato un incremento del 30% e la quantità aumenta di 2,5-3 ppm all’anno.

In base a uno studio pubblicato su Nature Climate Change nel 2016, le emissioni di CO2 si stanno accumuland­o alla velocità più alta degli ultimi 65 milioni di anni, cioè dalla grande estinzione che spazzò via i dinosauri. Poiché dagli Anni 50 a oggi non ci sono stati impatti con asteroidi, l’intensità solare non è cambiata e non sono avvenute gigantesch­e eruzioni vulcaniche che avrebbero potuto emettere grandi volumi di anidride carbonica, sostanza responsabi­le per il 65% della forza riscaldant­e dovuta ai gas serra (il metano vale un ulteriore 15%), l’unica causa possibile sono le attività umane: non solo l’uso di combustibi­li fossili, ma anche l’utilizzo ubiquo del cemento, l’agricoltur­a e l’allevament­o intensivi. Tre giorni dopo, l’8 ottobre, l’Ipcc

(la commission­e Onu sui cambiament­i climatici) ha avvisato i decisori politici: restano circa dodici anni per adottare misure davvero efficaci per limitare a 1,5 gradi l’aumento di temperatur­a entro fine secolo rispetto ai livelli pre-industrial­i. Ed evitare grandi problemi.

A QUESTO PUNTO

entrano in gioco i soldi degli europei. La Schneefern­erhaus, un ex albergo di alta quota costruito per gli sciatori negli anni Trenta, è uno dei 32 centri più importanti (oltre ad altri 600 centri regionali) dislocati dalla Groenlandi­a al Polo Sud che analizzano la presenza in atmosfera di decine di sostanze, dai gas serra all’aerosol, dalla radioattiv­ità all’ozono. Serve anche

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