LA CINA BENESTANTE RISCOPRE LA PSICANALISI
Bandita dalla Rivoluzione culturale, apparentemente distante dalla cultura materialista del Paese, la psicanalisi conosce in Cina una fioritura. Nel 1989 c’erano cinque facoltà di Psicologia; oggi sono più di trecento. E se l’individualismo di Freud stonava nella cultura collettivista cinese, l’ambasciatore della disciplina è Jung, che crea un ponte tra cervello e cuore. E tra Occidente e Oriente CURARE L’ANIMA
nel Paese del materialismo realizzato – prima dal comunismo, poi dall’arricchirsi è glorioso di Deng Xiaoping che ha proiettato la Cina nell’era dell’abbondanza. Il materiale non manca: negli ultimi cento anni il Celeste Impero è passato attraverso rivoluzioni, invasioni, carestie, guerre civili e movimenti politici che hanno stravolto la società e gli individui. Milioni di individui. Che oggi devono ancora fare i conti con esperienze drammatiche stratificate e cementate nell’inconscio. Vi siete mai chiesti come sogna un contadino cinese? Parole? Ideogrammi? A me vengono subito in mente Philip K. Dick e le pecore elettriche che popolano le notti degli androidi, tanto è distante l’universo orientale dal nostro.
Lo psicanalista Shen Heyong: dopo i decenni maoisti di ostracismo per la psicanalisi in Cina, ha riacceso un interesse per la disciplina
CON QUESTI PENSIERI IN MENTE,
curioso e inquieto allo stesso tempo, incontro il professor Shen Heyong, l’uomo che ha fatto rinascere la psicanalisi in Cina dopo i decenni dell’ostracismo maoista. Shen è a Milano, invitato a tenere lezioni e conferenze sul figlio unico e i guasti universali della denatalità dal professor Luigi Zoja, decano degli junghiani in Italia (e non solo). Al seguito, un gruppo di studenti cinesi che assistono con devozione il loro maestro, oggi docente all’Università Normale della Cina del Sud (Canton), a Fudan (Shanghai) e alla City University di Macao.
Da Dick a Tarantino, le associazioni si susseguono: alto, elegante, un pizzetto che scivola ben oltre il mento e si agita al vento, come quello del maestro Pai Mei di Kill Bill (Volume 2), l’uomo che scava nella psiche orientale si muove sinuoso e leggero, quasi fosse un incantatore di serpenti. O è lui un serpente in abiti umani? Devo resistere alla tentazione di farmi “leggere”, di consegnargli i miei pensieri. Insomma: sta a me fare le domande.
E COSÌ SHEN
mi racconta di come la psicanalisi arrivò in Cina, all’inizio del Novecento, quando lo studioso Gao Jiefu osò tradurre in cinese i testi di Freud. «La psicanalisi freudiana», spiega, «allora era l’unico riferimento possibile. Negli Anni 30 ebbe molta fortuna ma la guerra civile e