L’arte va ammirata, non trascinata in dispute nazionaliste
Cara Lilli, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, di origini tedesche, ha chiesto alla Germania di restituire il Vaso di fiori di Jan van Huysum trafugato dai nazisti.
Il ritorno a casa di quel capolavoro è una questione morale e un atto di giustizia verso il nostro Paese.
Gabriele Salini gabriele.salini@gmail.com
CARO GABRIELE,
i nazisti hanno trafugato le più preziose collezioni d’arte d’Europa (anche nella stessa Germania), ed è giusto che vengano restituite. Penso però che si debba usare anche il buon senso. Non siamo i soli a poter rivendicare la proprietà di tesori sottratti ai nostri musei nel corso dei secoli. Il nucleo tutela del Patrimonio sta lavorando alacremente, anche per recuperare il celebre Vaso di fiori. Ma l’arte dovrebbe restare un motivo di orgoglio internazionale per l’intera umanità. Non serve trascinarla in dispute nazionaliste – spesso insignificanti – che gli artisti di epoche lontane non potevano nemmeno lontanamente immaginare. I capolavori sono fatti per essere ammirati, non per essere nascosti in uno scantinato o in una cassaforte.
Cara Lilli, Antonio Megalizzi, il giovane italiano ucciso a Strasburgo, era un europeista convinto.
Purtroppo in Italia molti voterebbero per l’uscita dall’UE. Gli antieuropeisti non si rendono conto che le controversie che hanno causato secoli di guerre in Europa oggi si risolvono attraverso accordi tra Stati. Chi difende l’UE difende la pace.
Franco Vicentini franco.eripac@gmail.com
CARO FRANCO,
grazie per averci ricordato che è meglio vivere insieme in pace che risolvere le divergenze con la guerra. Le segnalo però che non è vero che la maggioranza degli italiani vuole uscire dal patto europeo. L’ultimo sondaggio di Eurobarometro dell’ottobre 2018 ha confermato che solo il 23% dei nostri connazionali prenderebbe in considerazione un’Italexit, mentre il 30% non lo sa e il 43% pensa che restare sia la scelta migliore. Non c’è dunque una maggioranza pronta a lasciare l’UE. Non contribuiamo a diffondere – anche se animati dalle migliori intenzioni – la solita falsa notizia che l’Unione Europea ha perso il suo fascino agli occhi degli italiani. Forse non dovremmo più mettere l’accento sugli oltre 70 anni di pace nel Vecchio Continente (verissimo per altro) per giustificare l’attuale gestione delle istituzioni comunitarie. Temo infatti che il “dividendo della pace” non funzioni più tanto, specialmente con i giovani. Le guerre sono roba del passato, narrate nei vecchi libri e oggi chi legge più la Storia? L’Europa è molto più di questo: è l’unica idea politica originale prodotta da quando è stata inventata la democrazia. L’Europa è libertà, è la struttura legale e partecipativa che rende possibile a più di 500 milioni di persone di vivere secondo regole stabilite e concordate, garantendo la libertà di parola, di movimento, di culto, di pensiero, sostenuta e protetta da un’intera comunità di 28 nazioni (vedremo come andrà a finire con la Gran Bretagna). La libertà è il fulcro dell’Europa, è per questo che i Millennial la amano, ed è per questo che faranno sentire la loro voce forte e chiara alle elezioni del 26 maggio.