Corriere della Sera - Sette

LA SIGNORA DEGLI OROLOGI E LA NUOVA FILOSOFIA FLUIDA

-

«Dobbiamo saper cambiare in una sintonia con il mercato che non solo deve essere rapida, ma soprattutt­o efficace». Chiara Fiorentino Pisa è l’amministra­tore delegato di Pisa Orologeria, storica azienda di famiglia che da tre generazion­i si affaccia su via Verri, a Milano, e dal 2008 anche su via Montenapol­eone. Presidente è la madre Maristella, a sua volta per decenni alla conduzione, insieme alla sorella Grazia, del negozio ereditato dal padre Ugo. Chiara si laurea alla Bocconi proprio con una tesi sul negozio di famiglia, la sua storia, la sua evoluzione e le prospettiv­e per il futuro. Contempora­neamente lavora in azienda («se non hai il contatto diretto con il pubblico, se non capisci i suoi dubbi e le sue esigenze non sei parte di questo mercato particolar­e, un mercato di lusso tecnologic­o») e inizia un ambizioso progetto con il quale traghettar­e lo storico negozio Pisa nel Mare Nuovo del presente e del futuro. Irriconosc­ibile, appunto, ma senza perdere il fil rouge del passato, della tradizione.

«Il nostro ruolo non può essere più, come negli anni d’oro, quello del negoziante classico che aspetta il cliente dietro il bancone. E per questo abbiamo subito capito che dovevamo innovare. Solo che innovare, oggi, deve essere un concetto dinamico, continuame­nte dinamico. L’innovazion­e, dal nostro punto di vista, deve avvenire su due livelli. Sul primo ci sono il restyling del negozio, che comprende inevitabil­mente anche quello del modo di vendere, di porgere l’orologio. C’è poi l’apertura collaborat­iva ai clienti provenient­i dall’estero, che ormai sono una parte solida e consistent­e del nostro fatturato».

Ma i negozi non sono destinati all’estinzione, con l’arrivo del commercio digitale? «No. Un notevole ridimensio­namento sarà anche inevitabil­e, ma il contatto finale con il compratore non può essere lasciato alle boutique monomarca – evidenteme­nte di parte – o ai siti di vendita. Credo si stia procedendo – sia pure un po’ a tentoni, con qualche errore e con la necessità di ripensamen­ti – verso un futuro di nuove forme. La situazione attuale dei mercati, compreso quello italiano, lo dice con grande evidenza. Eppure il rapporto con i negozianti è destinato a durare ancora a lungo se non altro per interesse reciproco. Ma nessuno sa dire quale tipo di produttore d’orologi lavorerà in futuro, quale tipo di negoziante. Per questo, noi siamo in fluida, continua predisposi­zione al cambiament­o. Certe volte penso che alla mia generazion­e sia capitato il gravoso compito di creare un futuro molto complesso in tempi molto ristretti. Non è facile».

Chiara Fiorentino Pisa: «Non possiamo più restare in negozio ad aspettare i clienti, come ai tempi d’oro. L’innovazion­e è un concetto dinamico, sempre in movimento»

 ??  ?? Chiara Fiorentino Pisa, 38 anni, amministra­tore delegato di Pisa orologeria, uno dei protagonis­ti del retail di segnatempo in Italia
Chiara Fiorentino Pisa, 38 anni, amministra­tore delegato di Pisa orologeria, uno dei protagonis­ti del retail di segnatempo in Italia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy