PRECARI. FELICI DI ESSERE FLUIDI»
like e dislike sono vaccinato. Per questo la mia vita privata sui social non mi va di mettercela, se è privata non mi va di mettere in mezzo persone che non c’entrano con la mia fama. Io faccio questo mestiere e io devo essere fucilato in piazza, ma non voglio che i miei cari siano massacrati. Ci tengo a proteggere le piante, figurarci le persone che mi stanno accanto!».
Torniamo alla generazione precaria e post ideologica e ai punti di riferimento che non ci sono.
«È la società che si è posizionata nel mezzo del nulla. Mi sembra tutto coerente nell’incoerenza. Dalle idee nette, dai punti di riferimento siamo passati alle tante possibilità, per cui si può far tutto e forse non si può far niente. Siamo in una nuvola che ci sta traghettando in un pianeta di concretezza, che speriamo naif ma non vedo barriere, confini, per me la Terra non è di nessuno. Non contemplo paletti e muri, non mi accorgo della tonalità della carnagione o della scelta di amare un uomo o una donna. Ma la mia vita privata è mia, se ti va di sentire la mia gioia, il mio dolore, ti senti i miei dischi. Io voglio vivere questa vita il meglio possibile, purtroppo noi trentenni, anch’io, abbiamo difficoltà a viverla, con questo tempo che corre troppo veloce. L’unico consiglio che do ai ragazzi come me è: vivete. Domani può succedere tutto».
Fino a quando le piacerebbe vivere?
«Il più a lungo possibile per vedere come va a finire».
Fino a quando?
«Facciamo 180 anni».