La vergogna non fa dimagrire
Fosse così facile. Invece, oltre che offensivo è controproducente. Uno studio della Florida State University dimostra che chi è vittima di fat shaming è due volte e mezzo più a rischio di ingrassare notevolmente. Addirittura, secondo un collegio di sociologi, psicologi ed esperti del comportamento che citano 70 altre ricerche, il pregiudizio contro le persone grasse è proprio un motore della cosiddetta “epidemia di obesità”. E un’indagine di Harvard rivela che mentre in dieci anni il pregiudizio contro razza, età e orientamento sessuale è diminuito o rimasto inalterato, quello contro la grassezza è aumentato del 15%. Infuria sul posto di lavoro, nella sanità, sui media e nelle scuole. Così, a Maher ha replicato, nel suo late show su CBS, l’attore James Corden. «Sorprende che auspichi un ritorno al fat shaming, come se fosse mai sparito. Dalle compagnie aeree a Instagram siamo inondati di fat shaming. Ed è una convinzione errata e insultante quella che vuole noi grassi persone stupide e pigre. Io sono a dieta da una vita: ho giorni buoni e mesi cattivi. Ma il fat shaming è solo bullismo, e il bullismo fa male. La vergogna porta alla depressione, che a sua volta può scatenare comportamenti autodistruttivi, come le abbuffate compulsive o il suicidio». L’obesità è un problema grave e complesso, e come tale va affrontato. Il fat shaming non solo non aiuta, ma può far danni irreparabili. Combattiamolo tutti.
GUARDATEVI DENTRO, NON ALLO SPECCHIO
«Pensavo che se avessi convinto il mondo a vedermi come mi vedo io, la gente non avrebbe ricordato solo la mia grassezza». Tutti dovrebbero leggere il memoir di
Gabby Sidibe, candidata all’Oscar per Precious e vittima di orribili episodi di fat shaming.