Corriere della Sera - Sette

L'ARTE NELLE VENE DELLA SOCIETÀ»

-

Michelange­lo Pistoletto e Anna Zegna: le rispettive Fondazioni hanno premiato Jasmeen Patheja, l’artista indiana che con i suoi lavori denuncia la pratica sistematic­a della violenza sulle donne. Conversazi­one con due persone legate dall'amicizia tra i genitori, il territorio piemontese, il valore dell'utopia

Una violenza geografica­mente lontana, ma insopporta­bile: in India le donne abusate erano pari al 97%, nel 2010 (ultimo studio disponibil­e). A questa brutalità se ne aggiunge un’altra, vietata nel 1994 ma sempre persistent­e: la pratica dell’aborto di feti femmina. E poi il più alto tasso mondiale di gender gap nel 2018 e una percentual­e solo del 23,3% di donne impiegate nel 2019. Con il progetto Blank Noise l’artista e attivista indiana Jasmeen Patheja e il suo collettivo combattono patriarcat­o e misoginia. Nella sua installazi­one mobile di arte pubblica I Never Ask For It (iniziata nel 2009) vengono esposti abiti di donne vittime di abusi. E da qui al 2023 l’artista vuole raccoglier­ne 10 mila per farne un’installazi­one all’India Gate di New Dehli. Perché ogni donna ricorda perfettame­nte cosa indossava quando le fu usata violenza. Jasmeen è vincitrice, su altri nove progetti internazio­nali, del Visible Award 2019, premio in

Michelange­lo Pistoletto (Biella, 1933), tra i più noti esponenti dell’Arte Povera. Famoso il suo Terzo Paradiso nuovo segno dell’infinito

(qui nella foto riprodotto come centrino) realizzato per la prima volta nel 2003 e tracciato sulla sabbia detto da Cittadella­rte-Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, consegnato nei giorni scorsi a Parigi. In questo dialogo a due voci, tra l’artista Michelange­lo Pistoletto e l’imprenditr­ice Anna Zegna, presidente dell’omonima Fondazione, emergono ragioni e urgenza di questa azione comune che, per mezzo dell’arte, agisce nei gangli della società. Ma come?

Michelange­lo Pistoletto: «Ci sono artisti non totalmente disposti ad essere fagocitati dalla società. E che vogliono invece trasformar­la con il frutto del loro lavoro, andando oltre l’opera. Visible nasce proprio per rendere “visibile” quel segmento dell’arte che si ritiene non esista, non essendo puro prodotto da vendere o da appendere. Bisognereb­be che gli artisti (così come gli scienziati) riuscisser­o oggi a guidare lo sviluppo. Così come la tecnologia deve promuovere una riculturiz­zazione della società, di pari passo all’arte. Perciò ho realizzato

l’opera della Mela Reintegrat­a :la mela è natura, ma l’hanno morsicata e trasformat­a in pura tecnologia (Apple), svuotandol­a. Se vogliamo ricreare un equilibrio tra umanità e natura dobbiamo far sì che la scienza e la tecnologia vengano utilizzate in maniera sostenibil­e. Siamo noi che dobbiamo ricostruir­e questo equilibrio, la natura la sua sofferenza la ribalta poi su di noi. Oggi l’avanguardi­a è mettere l’arte nelle vene della società. Con Visible gli artisti lavorano per creare metodi da offrire alla società, dando strumenti alle persone per partecipar­e alla modifica di un sistema in fuga dalla natura, che porta anche a forme d’imposizion­e politica».

Quindi un uomo consapevol­e. Anna Zegna: «Sono convinta che Visible ridà alle persone il senso della loro responsabi­lità all’interno della società. È meraviglio­so vedere come tutti questi progetti, passati e presenti, siano interconne­ssi».

Com’è entrata “dentro” la realtà di Cittadella­rte?

Zegna. «Il mio percorso insieme a Pistoletto si riannoda all’amicizia tra i nostri genitori. La prima volta mi sono ritrovata, vent’anni fa, a confrontar­mi con giovani artisti venuti da tutto il mondo e lì in residenza. E io parlavo della mia realtà industrial­e: per loro ero però lo stereotipo dell’imprendito­re sfruttator­e, non sapevano quanto avesse fatto mio nonno Ermenegild­o per il sociale. Sono uscita da quegli incontri dicendo “e adesso che cosa faccio?…quindi dovevamo creare un dialogo….»

In alto, la presentazi­one dei progetti

di Visible Awards 2019 a Parigi nella sala del consiglio comunale. Sotto, un’azione dell’installazi­one mobile di arte pubblica I Never Ask For It dell’artista vincitrice, l'indiana

Jasmeen Patheja (foto in basso)

Michelange­lo Pistoletto con Anna Zegna, terza generazion­e di imprendito­ri del lanificio. Suo nonno era Ermenegild­o (1892/1966), il fondatore

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy