Corriere della Sera - Sette

Sempre in costruzion­e

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Proprio come nel Museo della lingua portoghese di San Paolo del Brasile. Quattro piani di esposizion­e inaugurati nel 2006: libri, manoscritt­i, installazi­oni audio e video, postazioni interattiv­e. L’«Albero delle parole», la «Piazza della lingua», la «Grande galleria» con uno schermo di 106 metri, l’auditorium dove si proiettava il film Idiomatern­o, un intero piano per le esposizion­i temporanee. Il più grande museo del mondo dedicato a una lingua.

Il 21 dicembre 2015 un incendio lo ha completame­nte distrutto. «Il Museo è in fase di ricostruzi­one», si legge nel sito Internet:

«Ma la nostra lingua è sempre in costruzion­e». Ogni lingua viva è un cantiere aperto, perché è in continuo – dinamico e inarrestab­ile – cambiament­o. La lingua è da sempre lo specchio di una società e l’italiano non fa eccezione. Porta in sé stratifica­ti secoli e secoli di storia, ma continua a riflettere giorno per giorno l’evoluzione del nostro costume, della nostra mentalità, delle nostre abitudini.

Anche il museo che abbiamo in mente è un luogo vivo, in cui la memoria lega il passato al presente e soprattutt­o a un’idea di futuro. Ed è un progetto aperto alle idee di chiunque voglia contribuir­e: come lo immaginate, voi, il Museo della lingua italiana?

CON LUCA SERIANNI E ALTRI ABBIAMO

LANCIATO SU CHANGE.ORG UN APPELLO PER DARE UNA CASA

ALL’ITALIANO

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