Corriere della Sera - Sette

L’EVOLUZIONE DELL’AUTO SI METTE IN MOSTRA

- Di SARA GANDOLFI di montaggio, pensata alla Ford e imitata “con pura poesia” dalla Fiat al Lingotto; la

EVOLUZIONE

Si comincia con il futuro, o meglio con “l’auto che voleva volare”: la concept car Firebird 1 che General Motors produsse negli Anni 50 ispirandos­i agli aerei moderni. Silhouette fluida, motore che toccava i 300 km/h e prometteva un domani in cui le macchine sarebbero state sempre più veloci, fino a prendere il volo. Non è andata così, almeno finora.

Lo sviluppo dell’automotive va in una direzione molto più terrestre, meno energivora e stilosa. La mostra Cars al Victoria & Albert Museum di Londra, d’altra parte, è sì un tributo alla storia dell’auto, ma soprattutt­o il racconto di un sogno che dura da 130 anni, ovvero dall’apparizion­e della Benz Patent-Motorwagen No.2, creata nel 1886, la prima carrozza a motore.

La mostra ripercorre la “brama della velocità” dei primi Grand Prix e l’invenzione della catena

“scoperta” dell’aerodinami­ca e delle auto popolari (in esposizion­e, una Beetle del ’46 e la 600 Multipla del ’56).

Ricorda i morti sulle strade (quest’anno, già oltre 1.200.000) e il numero in caduta libera di barili di petrolio rimasti. «Le auto hanno dato un colpo d’accelerato­re alla contempora­neità», sottolinea il direttore del V&A Museum, Tristram Hunt. «E questa esposizion­e riflette l’affascinan­te storia del cambiament­o che l’industria dell’auto ha incarnato al meglio».

All’uscita, una Pop.Up Next disegnata da Italdesign, Audi e Airbus saluta i visitatori. Èil futuro alle porte: elettrica, autonoma, condivisa e, forse, molto più in là, volante.

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