LA FIDUCIA, PREZIOSA PER CREARE E CURARE
La fiducia è un bene prezioso quanto raro. Difficile da far germogliare, bisognosa di cure continue, ma fondamentale. Dove sarebbero adesso Domenico Dolce e Stefano Gabbana se non avessero avuto fiducia l’uno nell’altro, oltre che nelle loro intuizioni? I due stilisti si raccontano a Daniela Monti sulla copertina di questo numero di 7. La coppia, un tempo sentimentale, oggi solo professionale, ma ancora legata da un affetto «particolarissimo, privato, personale, unico», ripercorre le tappe più importanti di una grande carriera. Gli esordi nella Milano da bere, la vocazione creativa e artigianale che sconfina in ogni momento della loro giornata, l’emozione davanti a un pizzo, un ricamo, un tessuto. Ma anche gli errori, la vicenda cinese dello scorso anno: tre video pubblicati su Instagram in cui una modella cinese tenta di mangiare alcune specialità gastronomiche italiane con le bacchette. Dovevano essere il lancio per il grande evento #DGThegreatshow a Shanghai, furono la causa della sua cancellazione. Oggi dicono: «Quella scivolata ci ha resi più forti. La vita ti punisce, ma impari a migliorarti».
Dalla fiducia reciproca a quella in una grande fondazione: l’Airc, che da anni si occupa di ricerca sul cancro, grazie alle tante donazioni ricevute. In un lungo reportage vi raccontiamo dove vanno a finire questi soldi. Vi facciamo vedere i volti dietro ai progetti, come quello del pediatra Andrea Biondi, a capo dell’ innovativa terapia Car T Cells. Degli oncologi Michele Maio, pioniere dell’epigenetica, e Lucia Del Mastro, che aiuta le donne con tumore al seno a diventare madri. Grazie alla fiducia di alcuni, lavorano per ridare speranza a molti.