Restare o partire, sono a un bivio
Caro Massimo, mi chiamo Paola, ho 27 anni e sono in pieno conflitto interiore e non solo... Ho abbandonato gli studi dopo il liceo classico per inseguire un sogno e quel sogno era la Pasticceria. Ho lasciato l’Italia per trasferirmi a Parigi, dove ho imparato e perfezionato questo splendido mestiere. Sono stati gli anni più incredibili della mia vita, in cui sento di avere vissuto appieno ogni singolo istante... Sono cresciuta, nonostante fossi lontana dalla famiglia. Mi sono innamorata e sono stata ferita allo stesso tempo. Sono caduta e mi sono rialzata, sempre più forte e più decisa di prima. Ho aperto il mio cuore a persone purtroppo sbagliate e continuo tuttora a doverne fare i conti. Sono rientrata in Italia da poco tempo perché avevo di nuovo voglia di sentirmi avvolta dal calore della mia famiglia, una famiglia assai complicata e piena di problemi mai risolti, ma nonostante ciò l’unico posto al mondo in cui io possa sentirmi davvero a casa... Ed ecco che mi ritrovo a un bivio, di fronte al quale non riesco a decidermi. Da un lato ho la voglia e la possibilità di restare in Italia per dedicarmi all’evoluzione della mia carriera lavorativa, e forse a un amore che è appena nato ma dal quale a volte preferirei scappare… Dall’altro lato c’è l’Irlanda, un nuovo mondo, una nuova lingua, abitudini e culture diverse. E tutto questo mi affascina a tal punto che sarei pronta a rinunciare a tutto daccapo: ai miei genitori, a mia sorella e a Baloo, il bellissimo Yorkshire di 8 anni del quale sono perdutamente innamorata. Non so da che cosa derivi questo mio continuo volere fuggire da tutto e da tutti. So solo che è il mio unico modo per poter vivere al 100%, senza rimorsi o rancori... semplicemente VIVERE!
Paola
INVIDIABILISSIMA pasticciera Paola, tu hai già risolto il problema centrale dell’esistenza umana: trovare il proprio daimon, quel talento individuale unico e irripetibile con cui tutti vengono al mondo, ma che molti ignorano o cercano invano per tutta la vita. Hai individuato la passione che ti dà un senso e l’hai trasformata in missione. Ora però si tratta di conciliarla con gli affetti del cuore e qui invece mi sembra che la tua ricerca sia ancora confusa. Non preoccuparti, è una condizione comune. Desideri le sicurezze e al tempo stesso le temi. Come l’Ulisse dantesco, la tua Itaca preferisci vagheggiarla piuttosto che viverla. Sai che le navi stanno bene in porto, ma intuisci che rimanere ormeggiate per sempre non è il loro destino. Forse un giorno riuscirai a soddisfare la tua voglia di avventura dentro un rapporto e un contesto più convenzionali. Ma, da quello che scrivi, non è ancora questo il giorno. Hai troppa paura che la routine si trasformi in noia e il porto in stagno. Hai voglia di sperimentare e di conoscere. Di lasciarti sorprendere dall’imprevisto e di correre qualche rischio. Alla tua età mi preoccuperei del contrario.
Alcuni anni fa ricevetti la lettera di una ventenne che sognava un marito ingegnere, molto ricco e molto inquadrato, che le garantisse sicurezza economica, tre bambini e una casa al mare. Le risposi di stare attenta a esprimere certi desideri, perché a volte si avverano. E che non era molto naturale desiderare a vent’anni le cose che di solito si apprezzano a cinquanta.
Tu non vuoi sistemarti. Vuoi terremotarti, rinunciando alle zone di conforto per metterti alla prova. Qualcuno ti potrebbe dire che insegui le emozioni per scappare dai sentimenti. Ma se anche
«HO INSEGUITO IL SOGNO DELLA PASTICCERIA E HO VISSUTO A PARIGI. POI SONO TORNATA, PER NOSTALGIA.
E ADESSO L’IRLANDA...»
fosse? Adesso la tua priorità è accumulare esperienze. E il tuo daimon la passione per la pasticceria
— ti offre una cintura di sicurezza contro gli scossoni. — Potrai sbandare, ma non cadere, perché hai ringhiere solide a cui sostenerti.
Sai già quello che vuoi fare, e non è poco. Non sai ancora dove e con chi, ma ci sarà tempo per rispondere a questi legittimi quesiti del cuore. Se le cose stanno come le descrivi, al posto tuo me ne volerei in Irlanda (dove immagino ti aspetti un’opportunità di lavoro, anche se al riguardo sei stata piuttosto vaga). Solo l’amore nascente può rappresentare un freno. E non mi riferisco al cane (che magari potresti portare con te). Ma ho l’impressione che sia capitato al momento sbagliato. Per innamorarsi ci vuole concentrazione e tu in questo momento mi sembri troppo distratta dalle variabili che ti offre la vita.
Illusione e realtà
Caro Massimo, sono un ragazzo di 85 anni, vedovo da alcuni anni, che pur confortato dall’affetto di figli e nipoti soffre la condizione di single. Cerco di combatterne il disagio frequentando il circolo ove sono iscritto da tempo e dove ho modo di alzare la racchetta, fare un po’ di bridge ma, soprattutto, di stare a contatto con persone di tutte l’età. Di contro ho sempre evitato accuratamente riunioni associative di ex colleghi di lavoro come quelle di compagni di scuola.. un peccato di superbia illudersi di tenere, così facendo, lontana la vecchiaia? Sono ben conscio che l’illusione è destinata a cadere. Dopo 50 anni di servizio, sono pensionato da 10
Èanni e ora mi domando se è giunto il momento di rientrare nei ranghi che più mi si confanno o se posso continuare a vivere nell’illusione rifiutando i richiami della realtà.
Un punto d’incontro
Giancarlo
Caro Massimo, ho 25 anni e una relazione a distanza per “causa” mia da ormai 3 anni (stiamo insieme da 6 anni). Il mio compagno inizialmente ha sofferto molto, ora con l’abitudine si è creato una vita senza di me, e quando stiamo insieme si sente stretto e oppresso. Io non la vedo così, e i momenti che passiamo insieme li vedo sempre come una ventata d’aria fresca e tanta voglia di recuperare il tempo trascorso lontani. Questi nostri due modi di vivere la relazione ci portano spesso a scontrarci, e la mia grande paura è quando tornerò nella mia città d’origine. Come potremo mai trovare un punto di incontro?
SAI GIÀ QUELLO CHE VUOI FARE, E NON È POCO. NON SAI ANCORA DOVE E CON CHI, MA CI SARÀ TEMPO PER RISPONDERE AI QUESITI DEL CUORE
Ludovica