Corriere della Sera - Sette

DANIEL PENNAC SOGNANDO FELLINI

Lo scrittore francese torna con un romanzo, ispirato al regista, che diventa spettacolo teatrale. «È l’itinerario di un uomo attraverso gli elementi della vita. La parte onirica, l’immaginazi­one, la memoria. A 75 anni tutto si confonde»

- Di STEFANO MONTEFIORI

Si arriva a casa di Daniel Pennac nel quartiere parigino di Belleville, teatro della tribù Malaussène, entrando in una corte tranquilla, al riparo dai rumori della strada. «Sembra un po’ di stare in campagna», dice lo scrittore accogliend­oci al pianterren­o. Sugli scaffali di legno tanti libri, alcuni con le copertine esposte: Stefano Benni, Alessandro Baricco. Poco più in là il «Libro dei sogni» che Federico Fellini ha pubblicato nel 2007 e che da qualche giorno è stato ristampato in Italia e in Francia, il diario dove il grande regista ha annotato i suoi sogni – destinati a trasformar­si in film – dagli anni Sessanta ai Novanta. «Verso i sei, sette anni ero convinto che ci fossero due vite, una con gli occhi aperti e l’altra con gli occhi chiusi», è la frase di Fellini, tratta da quel libro, che Pennac ha usato all’inizio del nuovo romanzo «La Legge del sognatore» (Feltrinell­i). Pennac, come Fellini, al risveglio annota i sogni.

Come nasce questo libro, il più apertament­e onirico dei suoi romanzi?

«Quando si raggiunge una certa età, ho 75 anni, ci si accorge che il sogno, l’immaginazi­one, che è la mia vita perché non ho fatto altro che scrivere storie, e il ricordo in realtà si confondono. Mia moglie si domanda qualche volta se abbiamo vissuto la stessa cosa, tanto la mia memoria si lascia contaminar­e dalla fantasia. Questo romanzo è l’itinerario di un uomo attraverso gli elementi della sua vita: il sogno, l’immaginazi­one, la memoria, più un’amicizia intellettu­ale per Federico Fellini».

Si comincia con un’inondazion­e di luce.

Federico Fellini tra l’attrice Valentina Cortese, a sinistra, e la moglie Giulietta Masina al Lido di Venezia: è il 1955

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Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchio­ni, è nato a Casablanca il 1º dicembre del 1944

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