VETRO, NUVOLA, SCHEDA CON UN AIUTO ESTERNO NON PERDIAMO LA MEMORIA
La nuova biblioteca di Alessandria assomiglierà a una fabbrica di Murano. Questa almeno è la visione di Microsoft che è riuscita a salvare un intero film in formato cinematografico, quasi 80 gigabyte, in quella che sembra una comune piastrella di vetro. Misura 7,5 centimetri di lato per 2 di spessore, è trasparente e in tralice si vedono solo dei contatti. Sembra curioso affidare le nostre memorie al più fragile dei materiali ma, ricordano dall’azienda, il vetro è stabile nel tempo, immarcescibile, ha una notevole durezza, resiste alle intemperie e agli acidi. E poi è inaccessibile dall’esterno. Se cade ovviamente si rompe e per questo Project Silica, come è stata chiamata la piastrellina, è un dispositivo di cold storage pensato per creare archivi a futura memoria, che non vanno consultati continuamente. Come i volumi antichi delle nostre biblioteche.
Per l’hot storage, la conservazione dei dati quotidiana, il discorso è diverso. Tutti noi oggi produciamo una mole di contenuti impressionante (circa 1,2 trilioni di foto l’anno, per dire) e sappiamo già che la maggior parte non ci sopravvivrà. Basta la chiusura di un social network o un semplice cambio di cellulare per cancellare anni di ricordi ma ci sono diverse soluzioni a questa amnesia di massa. La più semplice sono le schede Sd e MicroSd. Permettono di estendere la memoria di fotocamere, telefoni e tablet (solo Android) e possono essere lette anche dai computer. L’ideale è prenderne una non troppo capiente e, quando è piena, sostituirla con un’altra. Così farà anche da archivio.
Ci sono poi gli hard disk esterni. Qui l’evoluzione tecnologica è evidente: le memorie a stato solido (Ssd) permettono di salvare anche 2 terabyte di dati in scocche non più grandi di un pacchetto di sigarette. Non avendo parti in movimento non temono urti o vibrazioni e alcuni modelli resistono a cadute o temperature estreme. I prezzi stanno scendendo e oggi per un centinaio di euro si possono avere 500 Gb di storage, abbastanza per il backup del computer o dei dispositivi mobili. Ci sono anche le soluzioni ibride come l’iXpand Wireless Charger di Sandisk, un caricabatterie senza fili diverso dal solito: basta poggiarvi sopra il telefono per ricaricarlo e nel mentre salva foto e video nella sua memoria interna.
Abbiamo lasciato per ultima la soluzione più pratica ma anche più costosa: il cloud. Depositare i dati nei server di chi offre il servizio è il modo migliore per averli sempre con sé. Non servono dispositivi fisici, i dati sono sincronizzati tra tutti i device connessi e per condividerli basta inviare un link. Va detto che per i file più grandi serve una rete robusta, meglio se una fibra, e il prezzo di un gigabyte digitale è molto superiore alla controparte fisica. Il consiglio quindi è provarlo con piani gratuiti (Mega, per esempio, offre ben 50 gigabyte gratis) e magari evitare di salvare la password di accesso nel dispositivo. La memoria va protetta.
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