L’EROE USA DI CLINT UN MOSTRO PER FBI E TV
Uno se lo può anche immaginare ,il vecchio Clint alle soglie dei 90 anni, come un vecchietto col giornale aperto sul tavolo che scova e ritaglia articoli sull’America profonda. Per trasformarli, poi, in film di Clint Eastwood, ormai dei classici del cinema. Con Il corriere - The Mule era partito da un pezzo del New York Times, qui ripropone una storia delle Olimpiadi di Atlanta 1996, più nota ma ormai dimenticata. E fa centro. Lo ha fatto con il nonno floricultore che si trasforma per necessità in corriere della droga; si ripete con questo Richard Jewell, americano-tuttod’un-pezzo e qualche problema con Edipo, che da inserviente d’ufficio diventa guardia privata perché più di ogni altra cosa ha a cuore la sicurezza degli americani come lui che credono nei valori dei padri fondatori, nelle regole e nella Costituzione. Maniacale, mammone (“gioiello” di una Kathy Bates sempre super), pedante nella sua concezione totalizzante del lavoro. Onesto però, sensibile, da rispettare. Quando scopre una bomba nel parco olimpico e salva vite umane diventa un eroe tv. Ma poi l’Fbi che cerca un colpevole al volo e una giornalista a caccia di scoop senza troppe verifiche lo precipitano nella polvere: è il mostro. Negli Usa ha incassato pochino, scatenando polemiche e denunce per il personaggio della reporter tratteggiato senza troppe sfumature. Da noi forse si guarderà al film e basta, che è un signor film.
GRANDE SCHERMO
RICHARD JEWELL LA FRASE «C’è una bomba a Centennial Park. Avete 30 minuti»