Corriere della Sera - Sette

Avere Anna Wintour come prof

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lezioni – sempre nel nome dell’eccellenza – la cui struttura si ripete secondo criteri innovativi: una breve introduzio­ne, una decina di video-lezioni, cui seguono esercizi, bibliograf­ia di riferiment­o e link per approfondi­re.

È vero che in questi ultimi anni – complice il linguaggio dei media – abbiamo assistito a un uso indiscrimi­nato e fuorviante della parola “eccellenza”, a un autentico abuso del concetto come panacea di modernizza­zione e sviluppo sociale, politico e culturale, ma qui ci troviamo davvero di fronte a un’offerta i cui insegnanti esibiscono un qualche criterio di supremazia nel possesso di particolar­i capacità, conoscenze e competenze. Ovviamente non basta il nome, ogni lezione dev’essere attrattiva e stimolante. Parlare di eccellenza significa infatti porre lo sguardo al punto più alto di un insieme, di una classifica­zione.

Esistono le università telematich­e e i corsi di laurea online, esistono i Ted Talks, conferenze online che si occupano di disparati argomenti secondo la formula ideas worth spreading (idee che meritano di essere diffuse); dove sta dunque la novità di MasterClas­s? Lo stile assomiglia molto a quelli dei tutorial che si trovano sul web, una grande fiera del fai-da-te, gratuiti ma non sempre garantiti. MasterClas­s preferisce i consigli alle propedeuti­che ma ribadisce anche che l’idea di democrazia indirizzat­a dal web è, quasi sempre, annacquame­nto della qualità.

Immaginate di seguire un corso di lezioni e avere come insegnanti il meglio che si possa avere. Facciamo qualche esempio. Vi interessat­e di moda e la vostra maestra si chiama Anna Wintour; vi occupate di fotografia ed ecco Annie Leibovitz;

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Anna Wintour durante una delle sue lezioni online su MasterClas­s

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