«Io stilista per far sentire belle le future mamme»
Bianca Balti racconta di essersi ispirata alla American New Wave per creare la sua linea di abiti per le mamme in attesa. «L’idea è nata già 13 anni fa quando rimasi incinta di Matilde», Racconta da Los Angeles, dove vive. «Ero stata invitata al Festival del cinema di Cannes per il film di Abel Ferrara «Go-Go Tales». Ero all’ottavo mese e non trovavo nulla di carino che non fossero jeans e leggings. Gli unici abiti erano modelli che mai avrei indossato se non fossi stata incinta. Decisi che bisognava fare qualcosa per aiutare le donne in attesa a sentirsi belle in un’occasione speciale». La collezione Bianca Balti è venduta sul web: prezzi a partire da 300 euro circa per l’abito Wonderland. «Le stoffe sono di fine stock, i bottoni e le etichette di poliestere riciclato, i cartellini di carta riciclata. Inoltre, i miei capi maternity friendly sono pensati per essere indossati anche dopo il parto. Li ho sfoggiati per due red carpet». Com’è la vita di Bianca mamma, modella, attrice, ora stilista? «Concilio! Preparo la colazione per Mia, la secondogenita di 4 anni, guardo le mail, poi la porto a scuola, faccio un’ora di palestra e lavoro fino a quando la vado a prendere». Cerco di delegare il meno possibile. Sul mio ruolo di mamma non accetto compromessi».
Si fa presto a dire pantaloni
allacciata e un dolcevita, d’estate con maglietta e sneaker». Sui red carpet il pantalone da smoking si porta con la caviglia scoperta o infilato dentro agli anfibi.
In mezzo a tante novità sopravvivono, come osserva lo storico e dandy Giuseppe Scaraffia, alcune regole. «La moda ha fatto giustizia dei pantaloni troppo lunghi che si afflosciavano sulle scarpe finendo sotto i tacchi. Ma non devono nemmeno essere troppo corti, stile bambino cresciuto in fretta. L’ideale sarebbe che terminassero a metà caviglia e che seguissero la gamba senza aderire dando l’impressione di esserle incollati. In fondo, come diceva Majakovskij, il dandy è “una nuvola in calzoni”».