Corriere della Sera - Sette

I LOCALI DEDICATI A UN SOLO PIATTO DI CARNE REGIONALE

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quella al pistacchio di Bronte. Nella stessa città si trova i “Fratelli Torcinelli”, celebri per proporre zampine e, appunto, torcinelli. I primi sono salsicce con pomodoro, basilico fresco e vino. I secondi budella d’agnello ripiene di animelle, una delle proposte di carne più golose della tradizione pugliese. Le braciole alla messinese sono, invece, protagonis­te a Milano da “La Bracioleri­a”. Sempre nel capoluogo lombardo si trovano “Rost-Eat”, tempio degli arrosticin­i abruzzesi (da accompagna­re con pane di San Gregorio, salumi di Campotosto e i pecorini locali), e “Porcobrado”, dove c’è la carne di maialino di cinta senese, condita con salse singolari, come quella all’aglione toscano, e usata per farcire pane di grani antichi. Nuova vita al lampredott­o l’ha data “Ditta Eredi Nigro”. Un corner all’interno del Mercato Centrale di Firenze dedicato a questa specialità fiorentina realizzata con abbondante quinto quarto (condito con salse come la verde al tartufo o la piccante) raccolto in panini inumiditi dal brodo di cottura.

Anche a Roma questo fenomeno ha i suoi nuovi indirizzi, il più recente si deve al maestro pizzaiolo Gabriele Bonci, che nel suo omonimo panificio da qualche mese propone pollo fritto. Un cibo che può sembrare made in Usa, ma che ha radici profonde in Centro Italia. Certo, la sua versione è rivisitata, tanto che al primo morso sembra quasi cotto alla “cacciatora”.

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