DA UN SESSO ALL’ALTRO TRA AFFETTI E PAURE
E dopo questo film nessuno potrà più dire, con una delle battute sessiste più in voga, che il calcio «non è uno sport per signorine». Naturalmente i meriti di Just Charlie - Diventa chi sei, opera prima della regista inglese Rebekah Fortune, vanno ben oltre questa riflessione scherzosa. La storia non è una novità per il cinema degli ultimi anni, penserete ricordando il caso (al contrario) di Tomboy di Céline Sciamma o l’ancora più recente Girl di Lukas Dhont: adolescenti che scoprono di avere un corpo diverso dalla sessualità a cui sentono di appartenere. Eppure qualcosa di inedito o comunque più indagato che in altre opere recenti c’è in questo lavoro coinvolgente basato sull’efficace sceneggiatura di Peter
Machen (anche attore nel ruolo dell’allenatore di calcio del/della protagonista): è il riflesso che la “mutazione” di Charlie ha nei rapporti familiari e di amicizia del microcosmo britannico in cui lui/ lei vive. Colpisce la precisione dello sguardo, la credibilità delle reazioni di fronte alla Notizia, alla comparsa della gonna al posto dei pantaloni o del cerchietto sui capelli. Madre e sorella capiscono a aiutano per prime. Ma la nonna, l’altra donna di casa, rifiuta e colpevolizza. Il padre che perde il campioncino che aveva sognato non regge all’impatto con la novità oscura (e vederlo segnare gol in una squadra femminile non basta). Alla fine sono i ragazzi a spingere gli adulti a capire.
LA FRASE
Regia di Rebekah Fortune
con Harry Gilby, Scot Williams, Patricia Potter