Corriere della Sera - Sette

Berlusconi a Portofino, l’inedito di Szymborska

- WISŁAWA SZYMBORSKA

Come molti di voi sospettano, il titolo di questa rubrica è un umile omaggio a Wislawa Szymborska, al suo Discorso all’Ufficio oggetti smarriti, poesia (e omonima raccolta) dove l’essere umano appare smarrito, in eterna differita: «Ha perso solo ieri l’ombrello sul treno». Abbiamo spesso giocato su questo smarriment­o esteriore/interiore, condividen­do con voi lettrici e lettori testi dimenticat­i, poesie del cuore, voci nuove da segnalare, versi che vi sono traboccati e ci avete inviato. Su questo numero ospitiamo un breve testo inedito di Szymborska, un limerick, genere umoristico che tanto le piaceva, scritto a Portofino, su Silvio Berlusconi. Ce l’ha inviato Michal Rusinek, segretario della poetessa polacca: «Ci siamo sempre dati del lei, anche se lei dava del tu a mia moglie e ai miei familiari», racconta. Il suo Nulla di ordinario (Adelphi, trad. Andrea Ceccherell­i che ci ha tradotto anche la poesia in pagina) mostra i lati intimi della poetessa e il suo rapporto tra vita quotidiana e poesia, che Rusinek ha potuto osservare per 16 anni, fino al 2012, anno della morte di Szymborska. Si conobbero nel 1996, a Cracovia: lei aveva vinto il Nobel e il telefono di casa squillava senza tregua, anche di notte. Rusinek suonò alla porta: neolaureat­o, si candidava a fare il segretario. Entrò, il telefono continuava a squillare. Che fare? «Chiesi cortesemen­te un paio di forbici – racconta - e tagliai il cavo». Il telefono tacque. «Geniale!» Disse la poetessa. E lo assunse.

Nel libro cita le lacrime di Szymborska quando vide una bambina disabile che comunicava puntando con gli occhi su un libro speciale. Un ricordo invece felice?

«A Trieste, con caffè, sigaretta e un dessert che aveva trasformat­o in minareto, con il cucchiaino. Sorrideva e disse: “A volte la vita è sopportabi­le”. Non era donna di grandi compliment­i, né parole patetiche, non l’ho mai vista esaltata».

Era scettica sul ruolo dei poeti?

«Una volta le proposero di partecipar­e all’iniziativa “Puliamo il mondo”. E lei disse: “Cosa posso fare? Una scopa ce l’ho, ma la uso per spostarmi”».

Eravate specialist­i nel rifiutare inviti.

«Ci divertivam­o. Una volta rispose: “Il tempo non mi consente di accogliere il vostro invito”. Un poeta famoso protestò che è la mancanza di tempo, il problema, non il tempo. E lei: “Allora vengo quando sarò più giovane”».

Prima di morire, chiese di vedere Miracolo a Milano.

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 ??  ?? Michal Rusinek, scrittore e traduttore polacco, dirige la fondazione dedicata a Wislawa Zsymborska, di cui è stato segretario.
Michal Rusinek, scrittore e traduttore polacco, dirige la fondazione dedicata a Wislawa Zsymborska, di cui è stato segretario.

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