LA DIETA DEVE ESSERE SU MISURA E A PROVA DI GLICEMIA
rantena quello che va tenuto sotto controllo è l’emotional food, il cibo che consola». Il fuori pasto è un nemico che va aggirato con i cibi alleati, cioè a basso indice insulinico. «Tra questi c’è il cioccolato al 75 % che attrae perché considerato proibito». Raccomandati anche i cibi che “impegnano”, come le olive con il nocciolo, che rimangono in bocca un tempo più lungo, o l’avocado. Verdura promossa, frutta bocciata: «Le chiamo le gemelle diverse, sembrano simili, ma la frutta è piena di zuccheri».
Come ingrassano gli attori Nella nuova visione c’è l’idea che parte alimentare ed emotiva debbano andare a braccetto. Giulia Mecozzi, biologa e nutrizionista, è la “regista” che segue le trasformazioni di Pierfrancesco Favino, ingrassato e dimagrito per esigenze di copione, da Il Traditore ad Hammamet. «La dieta non può essere qualcosa di statico, deve adeguarsi al paziente», spiega. «La maggioranza delle persone è abituata a vivere con senso di spossatezza e infiammazione cronica». Mangiare deve essere compatibile con la vita sociale «anche se invito i pazienti a limitare le cene fuori».
La colazione è il pilastro di questo tipo di alimentazione: «deve essere ricca e abbondante, per sostenere il corpo tutto il giorno» (vedi box). Attenzione anche alle centrifughe. «La gente mette troppe cose insieme, sono sufficienti due verdure e un frutto: perfetto finocchio, sedano e mela, io amo quella di cavolo nero, mela e un pezzo di finocchio, con due gocce di limone». Sushi no, via libera a guacamole, finocchi, noci. Semaforo arancione per la quinoa: «Arriva da troppo lontano, meglio mangiare altro».