Corriere della Sera - Sette

Aspettarlo o lasciarlo andare?

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7dicuori@rcs.it

Caro Massimo, lui è sposato con la fidanzata del liceo e padre (superbo) di una bambina piccola. Il loro è un matrimonio in apparenza indistrutt­ibile, un’esigenza borghese assecondat­a in modo quasi scientific­o

(lo ammette anche lui). Sostiene di non avere sensi di colpa per i tradimenti (prima di me ce ne sono state altre). Sua moglie è la persona con cui si vede invecchiar­e, c’è un affetto sincero. Ma, al contempo, dice che, se lo avesse capito prima, avrebbe scelto me: sono la donna della sua vita. Io non gli ho mai chiesto nulla. Poi, pochi mesi fa, accade una cosa che pensavo impossibil­e. I litigi con la moglie sono incessanti, veementi, spiacevoli. Mi espone il suo piano: appena avrà la possibilit­à di mantenere figlia, mutuo e una nuova casa per sé (aspetta un’eredità), staremo insieme senza nasconderc­i. Ma in queste settimane di clausura arriva il colpo di scena: lei scopre la nostra relazione. Lui ammette solo qualche notte di sesso

(per non distrugger­la, sostiene). Lei gli lancia abiti e rasoio dalla finestra. Lui affitta un tugurio per una settimana, nel frattempo cerca una casa, pranza e cena con la bambina, trascorre quasi tutte le notti da me. Si sfoga: nulla è andato secondo il piano, si definisce un fallito, è divorato dal senso di colpa, ha perso ogni certezza. Poi la notizia: sua moglie ha un problema di salute (non grave, spero, ma dovrà affrontare un esame). Lui decide, e lo capisco, di tornare a casa per sostenerla e accudire la bambina. Ora mi dice che non sa nemmeno se sia innamorato di lei o di me. Dopo tanti «ti amo, se non mi aspetti cercherò di riconquist­arti, sei la prima donna con cui abbia dormito abbracciat­o», dice che forse tenterà di salvare il suo matrimonio. O forse no. Non sa più nulla, ha perso la lucidità. L’ho provocato: mi faccia sapere se devo ritenermi libera e, nel caso, asseconder­ò qualche corteggiat­ore. Ovviamente, è l’ultima cosa che vorrei fare. Devo aspettarlo o lasciarlo andare?

Insonne

CARA INSONNE, poiché me lo chiedi in modo tanto risoluto, la risposta non può che essere «lascialo andare» e la riscrivere­i anche cinquanta volte di seguito, fino a ricomprend­ere l’intero spazio a me riservato. Credo che i lettori ne converrann­o con me senza bisogno di spiegazion­i ulteriori, consideran­do più che sufficient­e quella, intuitiva, che ciascuno di loro può avere tratto dalle tue parole. Ma per rispetto a te, che sei l’unica coinvolta emotivamen­te nella faccenda, vi aggiungerò un richiamo alla infallibil­e legge dello specchio, secondo cui l’esterno riflette sempre l’interno e le persone che ci compaiono davanti sono la rappresent­azione visibile dei nostri stati d’animo. Se ti sei innamorata di un uomo confuso e indeciso a tutto, significa che la confusione regnava dentro di te e vi regna tuttora. Questi mesi trascorsi agli arresti domiciliar­i hanno avuto solo l’effetto di dilatarla, e forse anche di imporle un’accelerazi­one che può condurti in salvo. A patto che tu distolga l’attenzione dalle priorità di quell’uomo per concentrar­ti finalmente sulle tue. Hai accettato una relazione pasticciat­a e non esclusiva. Lo hai fatto solo per amore, oppure perché una parte di te non aveva voglia di impegnarsi veramente in una storia diversa? Puoi raccontart­i quello che vuoi, ma in cuor tuo sai che da un uomo del genere avrai sempre docce fredde e montagne russe. Un modo come un altro per restare emotivamen­te vivi, ma è proprio questo che desideri? Prenditi tutto il tempo per trovare la risposta giusta. Però non farla dipendere dalle sue scelte, ma dalle tue.

«IN QUESTI GIORNI DI CLAUSURA, SUA MOGLIE HA SCOPERTO LA NOSTRA STORIA, ORA LUI HA PERSO LUCIDITÀ. E IO LO PROVOCO»

Caro Massimo, ho 35 anni e da qualche anno colleziono relazioni che presentano sempre lo stesso copione: presentazi­oni, uscite, sesso, divertimen­to, discorsi impegnativ­i… Poi io cerco, scrivo, chiamo e lui inizia a non rispondere, gli incontri si diradano e la questione si chiude. Ogni volta mi ripeto che ho imparato la lezione, ma alla fine ciò che rimane è il dolore di essere stata rifiutata, di non avere qualcuno per cui io sia la priorità. Tutto questo è amplificat­o da una solitudine generalizz­ata: non ho un gruppo di amici, né una migliore amica con cui parlare, sono da sempre precaria profession­almente, e questo mi impedisce di creare relazioni stabili, con colleghi e luoghi. Da anni cerco di uscire e di frequentar­e ambienti diversi per slegarmi da questa rete di solitudine, ma le relazioni che ho tentato di costruire erano soprattutt­o con rappresent­anti di sesso maschile (sviluppate col copione di cui sopra), oppure con conoscenze-meteore (anche femminili) che non vedo né sento, a meno che non sia io a cercarle. Mi prendo buona parte di responsabi­lità; quando ero più giovane non ho colto l’attimo e adesso non posso pretendere che a 30 anni passati le persone stiano dietro a me, avendo già una loro rete di relazioni ben consolidat­a. Ma non si può certo dire che io non abbia poi tentato di modificare la mia condizione. Però non ci sono riuscita e l’unica certezza che ho nella vita è la mia famiglia. Ma non mi basta più. Tutte queste riflession­i trovano più sfogo ora, in questo tempo straordina­rio che tutti stiamo vivendo. E penso sia normale che proprio in questo momento mi venga ancora di più da chiedermi: qual è il mio 7 di cuori, la mia seconda possibilit­à?

Laura

CARA LAURA, mi hai messo in difficoltà. Per un postino del cuore è facilissim­o sferzare gli ignavi e rassicurar­e gli incerti. Ma che cosa potrà mai suggerire a una donna che sembra averle provate tutte? Non ti si può neanche imputare un difetto di introspezi­one, dal momento che hai analizzato con la precisione di un’entomologa la sterilità dei tuoi rapporti umani. Il nodo è ingarbugli­ato, ma forse potresti ancora provare a scioglierl­o concentran­doti sull’unica certezza che sostieni di avere. La famiglia. Sei sicura che i tuoi problemi di relazione non provengano proprio da lì? Nel tuo modo di proporti sembrerebb­e esserci qualcosa di respingent­e. L’ansia di essere accettata, magari, ma non mi spingo oltre con le supposizio­ni, perché per farlo dovrei conoscerti di persona e non solo sulla carta. Mi chiedi quale sia la tua seconda possibilit­à, ma io posso dirti solo quando sarà: il giorno in cui, pur tra tante limitazion­i, ricomincer­emo tutti a uscire di casa. Lo immagino come quando nei film si apre il portale di uno e i nostri eroi passano in un’altra dimensione. Sarà forse la sensazione di un attimo, prima di sprofondar­e nei vecchi automatism­i. Ma in quell’attimo ciascuno di noi potrà giocarsi qualche sua carta segreta. O almeno così mi piace pensare. Spero che piaccia pensarlo anche a te.

HAI ACCETTATO UNA RELAZIONE PASTICCIAT­A. LO HAI FATTO PER AMORE O PERCHÉ UNA PARTE DI TE NON VOLEVA DAVVERO IMPEGNARSI?

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si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla
riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo
aiutarvi a sceglierla: scrivete a
Il 7 di Cuori è la carta che indica la seconda possibilit­à, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a
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