Corriere della Sera - Sette

Merkel e le altre: l’emergenza gestita meglio dei maschi

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Cara Lilli, l’acquisizio­ne di poteri straordina­ri di Viktor Orbán in Ungheria è avvenuta nel silenzio della comunità internazio­nale. Perché?

Gabriele Salini gabriele.salini@gmail.com

CARO GABRIELE, il presidente Orbán ha fatto votare una legge d’emergenza che gli consente di governare per decreto, chiudere il Parlamento, diffondere solo informazio­ni di fonte ufficiale sulla pandemia pena una condanna penale e, quel che è peggio, con poteri eccezional­i rinnovabil­i senza limite. Per fortuna la comunità internazio­nale non è stata in silenzio, ma è intervenut­a con gli strumenti di cui dispone e nel rispetto della sovranità ungherese. A stigmatizz­are Orbán sono stati 13 Paesi europei, fra cui l’Italia ,e anche l’Onu, il Consiglio d’Europa e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

Orbán non è nuovo a queste derive autoritari­e, che lo accomunano a molte delle nuove destre europee: anche in Italia c’è chi ha chiesto i «pieni poteri» in tempi in cui la pandemia non c’era. È quindi lecito il sospetto che, con la scusa del virus, ci sia chi lavora per abbattere i pilastri delle nostre democrazie. L’Ungheria però non tiri troppo la corda con l’Ue, dalla quale finora ha ricevuto molto più di quello che ha dato: una rottura danneggere­bbe molto più loro che gli altri Paesi europei.

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