LOCKDOWN COSA SI NASCONDE DIETRO IL RITORNO DELL’EX
Tornano sempre. I nostri e quelli degli altri: l’unica certezza riguardo gli ex è ancora più vera in questo periodo di reclusione. Sarà per una questione di affetto, riflettono i più ingenui. Sarà perché ci vogliono riprovare, deducono i più smaliziati. Né l’uno né l’altro, sostiene la scrittrice Federica Bosco, autrice del libro
(Newton Compton): «Se il tuo ex si fa vivo è solo perché si annoia. E mettiti l’anima in pace: non lo ha fatto solo con te». Dietro il ritorno dell’ex in tempi di coronavirus «non ci sono improvvise folgorazioni o pentimenti e nemmeno la volontà di riprendere una relazione a isolamento finito. Nella stragrande maggioranza dei casi è solo una reazione alla solitudine».
Ha senso riallacciare i rapporti? «Direi di no, a meno che non sia chiaro a entrambi che la relazione è finita e che ci si vuole solo divertire. Ma anche in questo caso non mi farei grandi illusioni: è probabile che dopo il lockdown ognuno torni alla propria vita senza rivedersi, nemmeno per un’avventura di una notte. La ripresa dei contatti, ora come ora, è solo un riempitivo per queste giornate così complicate», conclude. Se poi l’ex che ritorna, quantomeno nelle intenzioni, siamo noi, il suo suggerimento è «di non fare nulla, anche se ne abbiamo la tentazione. Sennò si ricasca in un circolo vizioso dal quale si farà fatica, poi, a uscirne. Quando capita un momento di noia o di ansia e ci viene l’impulso di scrivere all’ex cerchiamo un altro modo per riempire il tempo e distrarci».
Non tutti gli ex vengono per nuocere. C’è una categoria che fa bene risentire: «Quelli con i quali ci si è lasciati bene, verso i quali non si nutre rancore né si hanno conti in sospeso e con i quali, nel tempo, siamo magari riusciti a coltivare un rapporto di amicizia. Con questo tipo di ex sì, è bene farsi vivi ed è bello quando si fanno vivi loro», analizza la scrittrice. Il perché lo spiega Roberto Ferri, presidente dalla Società italiana psicologia dell’emergenza: «Nei momenti di incertezza si tende a cercare punti di riferimento. Come gli ex, anche se non li sentivamo da anni». Complice la solitudine — e quindi le opportunità di guardarsi dentro — c’è anche la voglia di raddrizzare dei torti e di riavvicinarsi a persone con le quali ci si è persi di vista. Il ritorno dell’ex potrebbe far parte di questa casistica, spiega l’esperto: «Rifarsi vivi può essere anche un modo per scusarsi e lasciare, finalmente, un ricordo migliore di sé».
Inutile farsi troppe illusioni: quasi sempre all’origine ci sono noia e ansia da solitudine. E se l’ex che si rifa vivo siete voi?