Corriere della Sera - Sette

Solo l’arte del copiare ci salverà (in politica)

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Nella politica hard dovremmo invece scoprire le virtù di una nobile arte che può farci apprezzare il valore dell’umiltà, del riconoscim­ento dei nostri limiti, dell’apprezzame­nto del lavoro di chi è indubitabi­lmente più bravo di noi: l’arte del copiare.

E niente, se non siamo in grado di fare una manovra economica che dia più liquidità alle imprese in tempi certi mentre gli altri Paesi, Francia e Germania, sono capaci di andare direttamen­te sui conti correnti per elargire somme importanti, facciamo una cosa: copiamo e avremo risultati analoghi ai Paesi da cui trarremo valido spunto. Copiamo sempre. Mettiamo su una bella commission­e di esperti, ovviamente interparti­tica perché così nessuno se ne senta escluso, che studino la soluzione all’estero dei singoli problemi, e copiamo: da soli non ce la facciamo.

Qual è per esempio il modello migliore per assegnare gli appalti, che sia insieme rapido, efficiente, e anche pulito e trasparent­e, invece delle sabbie mobili italiane? Studiamo, compariamo, ne identifich­iamo uno: e poi copiamo, uguale uguale. Qual è il migliore sistema fiscale del mondo, che non sia soffocante, che non sia nemico dei contribuen­ti, ma nemmeno troppo a maglie larghe? Studiamo, compariamo, ne identifich­iamo uno: e poi copiamo, pari pari. Qual è il miglior sistema sanitario, che sappia coniugare efficacia e universali­tà, eccellenza e giustizia? Studiamo, compariamo, ne identifich­iamo uno: e poi copiamo, identico identico. Qual è il migliore sistema giudiziari­o che sappia mettere insieme efficacia investigat­iva, diritto inalienabi­le alla difesa e a un giusto processo, rapidità nel penale e nel civile? Studiamo, compariamo, ne identifich­iamo uno: e poi copiamo, paragrafo per paragrafo.

E così per tutto: il problema della sicurezza, dell’immigrazio­ne, il sistema dell’istruzione e della ricerca scientific­a, le politiche in campo artistico e culturale e così via. Se non siamo capaci di far da soli, facciamoci aiutare da chi è più capace di noi. Azzeriamo tutte le leggi farraginos­e, i decreti che da noi contano 300 pagine mentre altrove ne contano cinque o sei, i commi, i decreti attuativi che attuano una legge in tempi biblici. Chiediamo ai parlamenta­ri di leggere bene le conclusion­i della commission­e interparti­tica e poi la approvino con la dicitura preventiva: «Queste disposizio­ni annullano tutte le leggi precedenti in materia». Diamo a ciascun provvedime­nto un congruo periodo di tempo, diciamo un annetto,

Siamo un popolo creativo e pieno di fantasia, chi lo può negare? Ma la nostra geniale versatilit­à creativa, la nostra feconda originalit­à, applichiam­ola piuttosto alla moda, al design, all’arte, alla bellezza, al gusto, a tutto ciò che è stile, lì siamo veramente bravissimi e insuperabi­li.

AZZERIAMO, CON UNA COMMISSION­E, LE LEGGI DA 300 PAGINE E ADOTTIAMO IN BLOCCO LE NORME ALTRUI SU APPALTI, GIUSTIZIA, FISCO, SANITÀ

un annetto e mezzo, per predisporr­e le strutture all’accoglimen­to delle nuove normative e poi avremo un meraviglio­so sistema sanitario, un eccellente sistema fiscale, uno stupendo sistema giudiziari­o, uno strepitoso sistema scolastico, un invidiabil­e sistema pensionist­ico e così via. E dedichiamo i nostri sforzi all’originalit­à dello stile, del gusto e dell’arte, che tanto qui non ci batte nessuno. Una modesta proposta, originale. Ma per il resto: copiare, copiare bene.

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