IL TÉ NERO TUTTO ITALIANO STA CONQUISTANDO IL MONDO
spiega Bertona. Alle pendici delle
Alpi, nel Parco Nazionale della Val
Grande, a Premosello Chiovenda, in Piemonte, i due hanno avviato la seconda piantagione più grande d’Europa, con 20 mila Camellie sinensis, l’unico arbusto dal quale derivano le 6 varietà di tè esistenti
al mondo – bianco, verde, rosso,
nero, giallo e blu-verde (oolong) –,
peculiari tra loro per la modalità di
lavorazione. La prima, più nota e
già affermata, è la produzione di tè
viola vulcanico delle Azzorre, sull’isola
di São Miguel, dove viene creato
un infuso lilla, frutto dell’aggiunta
di acqua minerale delle sorgenti
termali locali al tè verde. «Siamo in
piena raccolta», racconta Bertona,
«tra fine aprile e maggio nascono le
gemme e le nuove foglioline, quelle
da cui si ricava un tè di qualità.
L’anno scorso abbiamo provato a
fare le tre tipologie di tè più note:
il verde, che prevede la cottura delle
foglie, il bianco, semplicemente
essiccato, e il nero, caratterizzato
dal colore scuro dovuto al processo
di ossidazione che lo caratterizza». Quest’ultimo, il Tè nero del Verbano, ha portato da subito l’Italia tra l’Olimpo dei produttori mondiali,
perché a ottobre, durante l’International
Black Tea Tasting Competition,
in Cina, ha vinto – inaspettatamente
– il Gold Award come
migliore foglia nella categoria dei tè
neri internazionali, sbaragliando su
di un centinaio di candidati, tra cui
India, Vietnam, Kenya, Corea, Nepal. «In vendita online abbiamo scelto di portare solo il tè bianco, concentrandoci così sulla tipologia
più antica e anche più salutare, grazie
all’alto contenuto di polifenoli
antiossidanti. Sogniamo in grande
ma con i piedi per terra».