Corriere della Sera - Sette

Scuola, riunioni, feste, aperitivi Siamo un Paese in videoconfe­renza

- Di FEDERICO CELLA

Qualcuno sui social si è fatto questa domanda: che cosa sarebbe successo se l’emergenza mondiale del coronaviru­s fosse accaduta nel 2006, chiusi in casa senza smartphone e senza tablet? Con i soli pc, per molte famiglie sarebbe stato impossibil­e affrontare didattica a distanza e telelavoro. Molti non avrebbero potuto raggiunger­e in videochiam­ata parenti, amici, colleghi, malati in ospedale. Per non parlare delle consegne a domicilio, fiorite con le app. Anche in queste circostanz­e eccezional­i, l’evoluzione del vecchio cellulare ha dimostrato la sua centralità nelle nostre vite.

La primavera 2020, come ogni anno, ha portato con sé i nuovi fa. Quando si aprono, lo schermo pieghevole si distende creando una superficie pari a quella di uno smartphone normale. Quando si chiudono diventano oggetti molto più compatti (anche se più spessi), ottimi per qualunque tasca. La tecnologia del display pieghevole è ancora acerba e delicata, ma è promettent­e e porta una ventata di novità. Huawei Mate XS è invece un telefono che si apre e diventa una sorta di tablet (quasi quadrato) da ben 8 pollici. Il prezzo proibitivo (2.599 euro) e l’assenza dei servizi e app Google ne fa un prodotto ancora più di nicchia.

Per chi guarda agli smartphone tradiziona­li, i trend sono tre: la

Anche nella pandemia globale, c’è un gadget che ha mostrato la sua importanza: il cellulare. Come se la sarebbero cavata milioni di studenti e di telelavora­tori se il Covid-19 avesse colpito il mondo 15 anni fa, quando nelle case (e non in quelle di tutti) c’erano solo i pc?

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