Corriere della Sera - Sette

La quarantena mi ha resa un’amante felice

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7dicuori@rcs.it

Caro Massimo, l’anno scorso ho incontrato quest’uomo, che chiamerò G., poco più grande di me (io ho 30 anni). Affascinat­a da come vedeva le cose, ci casco, ma lui mi impone fin da subito una relazione di “friends with benefits”. Me la faccio andare bene, ma non sto bene. Lui a tratti mi fa capire che ci potrebbe essere qualcosa di più, ma la vita frenetica, il lavoro di lui (super lanciato in carriera) e gli stimoli esterni mi portano ad allontanar­mi. Chiudo la relazione con dispiacere. Incontro un altro ragazzo, sulla carta il principe azzurro: c’è fiducia, condivisio­ne, ma non siamo innamorati. G. appena scopre che mi sono fidanzata mi cerca, ma io lo respingo più e più volte. Intanto però l’altra relazione giunge al termine. Torno da G. ma questa volta impongo a lui e a me stessa che è solo sesso (tra l’altro molto molto bello). Non ho aspettativ­e e sono più sicura di me. Parliamo, ceniamo insieme. Finché accade la quarantena e non ci possiamo più vedere.

Siamo entrambi spogliati delle cose più importanti per noi: lavoro, amici, viaggi, famiglia. Il tempo si ferma, siamo alienati. Veniamo privati del sesso, ma iniziamo a sentirci tutti i giorni, per rassicurar­ci o per ridere. Passiamo un sabato sera insieme ma distanti, bevendo del vino e stuzzicand­oci con dei messaggi. Parliamo tanto e ci preoccupia­mo l’uno dell’altra. Io mi ripeto che è il disagio della quarantena che lo spinge a comportars­i così. Ma come faremo quando tutto tornerà come prima? Ho paura che mi si spezzerà il cuore e di non essere pronta.

G.

CARA G. che stai e non stai con G., il mondo delle coppie si è diviso in due: chi spera che la quarantena finisca e chi invece lo teme. Tu appartieni alla seconda schiera, forse la meno numerosa, ma anche per questo la più interessan­te. Ammetterai che, virus o no, il vostro attuale equilibrio è troppo posticcio per durare. La relazione “friends and benefits”, raffinato anglicismo che i matusa italici tradurrebb­ero con “amici di letto” e gli adolescent­i con “scopamici”, ha conosciuto troppi saliscendi per non richiedere uno sbocco di qualsiasi genere, purché risolutivo.

Vorrei approfondi­re con te l’importante scoperta che hai fatto. Appena hai cambiato atteggiame­nto nei suoi confronti, riducendo a zero le aspettativ­e, anche il suo modo di comportars­i è mutato. Che abbiano ragione dunque i saggi, a sostenere che la realtà è una proiezione della nostra mente? Il tuo G. è sempre lui e non credo che abbia avuto delle illuminazi­oni interiori sconvolgen­ti, a meno che si voglia considerar­e tale la scoperta, tutto sommato banale, che si può essere gelosi anche di una “amica di letto”. Ma il fatto che con quell’altro tu ti sia poi lasciata avrebbe dovuto riconferma­rlo nelle sue antiche convinzion­i circa la sua irresistib­ilità, riportando­lo a riprodurre lo schema “tocca e fuggi” a lui tanto caro. E invece il vostro rapporto si è messo in equilibrio. Tu ne dai il merito alla quarantena, cioè a una condizione eccezional­e, cessata la quale tutto tornerà “come prima”. Mentre forse, se le cose sono cambiate, è principalm­ente per merito tuo. G. è diventato un altro da quando hai smesso di dipendere da lui. L’esterno è una proiezione del nostro interno e quando modifichi il “dentro” modifichi anche il “fuori”. Pensaci, non appena il “fuori” recupererà il suo senso letterale e avrete la possibilit­à di vedervi. La magia della vostra quarantena potrebbe riprodursi, se tu dentro saprai restare la stessa di adesso. Mettendo in conto anche

«PRIVATI DEL SESSO, ABBIAMO INIZIATO A SENTIRCI TUTTI I GIORNI. QUANDO FINIRÀ, MI SI SPEZZERÀ IL CUORE»

la possibilit­à di perderlo. Magari per sfidarlo a far finalmente evolvere il vostro rapporto, visto che in natura nulla resta fermo e ciò che non va avanti andrà inesorabil­mente indietro.

Caro Massimo, da 13 anni felice del&con la mia partner, ho riscoperto tante gioie: in pole position perché entrambe amanti della buona tavola tutti i pasti quotidiani in casa e lo stare insieme dalla preparazio­ne del cibo al riordino della cucina. Nella vita di prima io ero fuori casa dalle 7:00 alle 15:00 e lei dalle 9:00 alle 20:30, come minimo. Lei è manager e io insegnante. Consideran­do che il pasto racchiude in sé il momento cardine per lo scambio di idee, pensieri, sentimenti... e migliorame­nti dei piatti stessi, mi sento come se avessi già vinto al Superenalo­tto. La gioia di poter guardare un film o una serie tv insieme dopo cena senza dover andare a letto presto. La gioia di aver capovolto la modalità di comunicare tra noi: mail e messaggi adesso sono strumenti esclusivam­ente profession­ali; guardarsi negli occhi dando finalmente il giusto e meraviglio­so valore alla cinesica. La gioia di curare l’altra persona: un bicchiere d’acqua accanto al pc durante le videochiam­ate, piccole pause/merende, il tea time (fatto alla stessa ora di sua Maestà la Regina Elisabetta), i sonni sereni. La gioia di curare la casa insieme, dalla spesa alle pulizie e al pagamento delle bollette. E, “last but not least”, la gioia per l’incremento giornalier­o di baci e abbracci appassiona­ti. Il lato bello di questo tempo segregato a casa (a cui manca solo un giardino per sentirmi in paradiso) è la sua stessa fugacità. Un tempo che non tornerà più e che, per questo, viviamo al 100%. Grazie virus! (Posso dirlo o pago una multa?!).

Francesca

CARA FRANCESCA non esageriamo con i ringraziam­enti. Ma anche tu, come G, sembri avere tratto giovamento dalla condizione di isolamento. Nel caso tuo e della tua compagna mi pare che si tratti della classica cartina di tornasole. La quarantena mette tutti i conviventi alla prova. I legami di facciata o inariditi dall’abitudine si squagliano o comunque si rivelano per quello che sono. I rapporti solidi come il vostro si fortifican­o e vengono aiutati dal maggior tempo a disposizio­ne. Ho ricevuto lettere di coniugi strattonat­i dal lavoro e dai figli che ormai si incrociava­no in casa senza quasi salutarsi, mentre adesso hanno riscoperto le gioie dell’intimità. Riuscirann­o a mantenere la magia che hanno ricreato? Oppure, appena si apriranno i tornelli e il rodeo della vita ripartirà, tutto tornerà come prima?

Gli esseri umani dimentican­o in fretta le emozioni, tranne poi riassapora­rle, deformate, nella nostalgia. Ma noi siamo iscritti al partito degli ottimisti consapevol­i e quindi un po’ ci crediamo ai miracoli, vero?

espressivo come un palo della luce (meglio il fratello cantante). Mi scuso per le piccole consideraz­ioni critiche, ma per noi del 1953 il futuro non è più quello di una volta, conviene parlare subito o tacere per sempre».

Sono del 1954 ma non per questo mi metto a insultare (all’anima delle piccole consideraz­ioni critiche!) il prossimo. Nessuno mi tocchi Sorrentino, (i) Servillo e (i) Vanzina. Sono ore difficili, Ferruccio1­953, #stiasereno.

GIUSEPPE RADICE: «All’anti-sorrentini­ano signor Zerbini consiglio il secondo episodio di The New Pope. Ogni volta che lo rivedo, trovo, oltre all’interpreta­zione british di John Malkovich (da Oscar), un dialogo, un’inquadratu­ra, uno sguardo che m’illuminano. Un genio. Onorato di far parte della sua confratern­ita (filosorren­tiniana) calabro-romanopart­enopea. E aggiungere­i lombarda, quale sono».

Sorrentino: c’illumina d’incenso.

PIO CIAMPA: «“Alcuni vedono il bicchiere mezzo pieno, altri mezzo vuoto. Io ho sempre visto la bara mezza piena” (da A proposito di niente, l’autobiogra­fia di Woody Allen). In tempi di coronaviru­s il bicchiere lo vedrei mezzo pieno, ma di vodka. Hanno tutti ragione

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si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla
riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo
aiutarvi a sceglierla: scrivete a
Il 7 di Cuori è la carta che indica la seconda possibilit­à, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a
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