Corriere della Sera - Sette

ATENO DE LUCA

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a sbarcare, che arrivavano dal Nord via Calabria.

«Sì e lo rifarei. La posa non era mussolinia­na. O meglio, imitavo il governator­e regionale Nello Musumeci, che è un noto fascista». Lei ha simpatie fasciste?

«Assolutame­nte no. Sono un democristi­ano, anche se po’ atipico. Nel senso che le doti di mediazione dei democristi­ani, l’arte del compromess­o dei dorotei, queste cose non mi appartengo­no e non mi sono mai appartenut­e». Musumeci è suo acerrimo nemico, ora. Vi sentite per coordinare i provvedime­nti?

«No, non ci sentiamo».

Lei fa di testa sua.

«Guardi, se mi rendo conto che la riapertura e la Fase 2 mettono a rischio i miei concittadi­ni, io al porto a fermare le navi ci torno.

«Questo dibattito Nord-Sud è squallido, un ammasso di fesserie. Materiale utile giusto per dare modo a certe persone di parlare e discutere, anziché governare e amministra­re. Io sono uno che governa e che l’ha dimostrato anche nel momento in cui è stato isolato, lasciato solo. Intanto ho chiuso tutto quando altri facevano addirittur­a gli aperitivi…».

Ce l’ha col suo collega milanese Beppe Sala e con Zingaretti?

«Mi creda, in questa storia commettere degli errori è stato purtroppo facilissim­o. Per cui, sinceramen­te, non mi va di accusare o di puntare il dito contro altri. Ma lo sa quanto pesava l’immagine di quell’aperitivo per me che stavo chiudendo tutto? Io dicevo ai messinesi “guai a chi becco in giro dopo le 18”, “guai a voi se vi vedo non può capire con che gioia, per il 25 aprile, firmo l’ordinanza con cui inizio a riaprire… Importante farlo in una data simbolo».

Alcuni leader politici vorrebbero cancellare la ricorrenza. Ignazio La Russa vorrebbe trasformar­la nella celebrazio­ne dei morti per Covid-19.

«Scemenze che spesso giustifica­no la presenza sulla scena politica di chi le pronuncia. Io credo nei valori. E la Liberazion­e è parte del nostro sistema di valori».

Ce l’ha ancora con quelli del Nord che rischiano di portare il virus?

«Io non ce l’ho con nessuno. Ma se la storia delle aperture troppo frettolose non mi convincerà, se la Fase 2 non sarà avviata col massimo delle garanzie per chi arriva, torno a fare quello che avevo fatto

Il sindaco di Messina: «Mentre io stavo chiudendo tutto, al Nord bevevano l’aperitivo. Se la Fase 2 non mi convincerà torno a fare quello che avevo fatto all’inizio: controller­ò chi arriva dallo Stretto. I messinesi devono sapere che adesso sono in libertà vigilata»

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