Corriere della Sera - Sette

«Provate a dimagrire». Io ci sto Poi mi faccio una mangiata...

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Con altri nomi noti, dal cantante Dallara agli attori Bramieri e Buazzelli, dall’ex calciatore Meazza a Mike Bongiorno, accetto la proposta del direttore della Domenica del Corriere. Ma se vinco, festeggerò con un pranzo che mi farà recuperare tutti i chili persi

Il diabolico Possenti ha sparso il terrore tra le fila dei... Stavo per dire: dei grassi. No. Delle persone un po’ floride. Le vuol far dimagrire ad ogni costo. In verità, non è lui personalme­nte, a volere questo. Lo fa nella sua qualità di direttore della Domenica del Corriere, che ha lanciato l’operazione «Dimagrite con noi». Sta dando la caccia a tutti i fìloridi, per farli sottoporre a cure dimagranti. Non si salva nessuno: Falconi, Bramieri, Franca Marzi, i cantanti Lojacono e Dallara, l’attore Buazzelli, l’ex calciatore Meazza, il presentato­re Bongiorno, Rosanna Neri, l’ex pugile Franco Festucci, l’attrice Dory Doryka, il sottoscrit­to. Tutti inseguiti dal dottor Plancus, o prof. P. G. Bianchi, in camice bianco, armato, di bilancia e metro, guide caloriche e strumenti per misurar la pressione.

È una gara. Non, come a prima vista parrebbe, una gara di corsa a chi si salva dal medico, che vuole sottoporvi a cure dimagranti. Ma una gara a chi dimagrisce prima. Fotografi sono mobilitati per fotografar­e i concorrent­i durante la gara, sono pronte bilance per pesarli. Il dottor Plancus li acciuffa, li pesa, li misura e prescrive il regime: tanti alimenti dietetici, tante bistecche, tanti grissini, per ottenere il numero di calorie che mantenga in vita i concorrent­i, senza farli ingrassare, ma, anzi, facendoli dimagrire.

In fondo, a rigor di termini, io non avevo bisogno di far la cura. Fortunatam­ente, non mi trovo nelle condizioni dei grassoni che partecipan­o alla gara con me. Io non sono né grasso né magro. Anche in questo, giusto. Ma il mondo non la pensa così. Qualcuno mi dice: «Dovresti dimagrire». Qualche altro: «Non dar retta, cerca d’ingrassare». Io mi sforzo di contentar tutti.

Prescinden­do dal caso mio, che, ripeto, non sono grasso, è un fatto che i grassi sono perseguita­ti da gente che si preoccupa del loro peso. Un grassone esce di casa. «Ti trovo un po’ dimagrito», gli dice un amico gentile, che vuol fargli piacere. «Oh, grazie, anche tu. Stai veramente bene». Dopo pochi passi, il grasso incontra un altro amico: «Ohe, tu ingrassi, quasi non ti riconoscev­o». Passa un terzo. «Sono ingrassato o dimagrito?», fa il grasso. E quello: «Sempre lo stesso».

Tempo fa, decisi di far contenti quelli che mi pregavano di dimagrire. Consultai un medico. «Tu – mi disse – fai una vita troppo sedentaria. Moto, devi fare, se vuoi dimagrire; e dormir meno».

Provai e non ottenni niente. Allora andai da un altro medico. «La sua – mi disse – è stanchezza fisiologic­a: le cellule si rilassano, ecco perché sembra grasso. Dovrebbe fare una vita meno attiva, lavorar meno e dormire molto. Così le cellule si riposano, e l’apparente grassezza scompare».

Provai. Non ottenni niente. Allora, ho chiesto consiglio a un amico. «Niente di più facile – m’ha detto; – basta fare il contrario di quello che ordinano i medici».

A me avevano ordinato: far moto – non far moto – dormire molto – dormire poco.

Mi son rimesso al caso. Sorteggiat­e le ricette, è venuto fuori il moto. Peggio che andar di notte, quanto al dimagrimen­to.

«È naturale che non dimagrisci – m’ha detto

un altro amico – tu fai il moto la mattina, e questo ti mette appetito».

Ho fatto il moto nel pomeriggio, ma mi metteva appetito per la cena. Dovrei farlo di notte, ma ruberei ore al sonno, cosa che il medico sconsiglia. D’altronde, se non rubo ore al sonno, dormo troppo, cosa che un altro medico m’ha proibito, pena la morte.

Qualcuno mi dice: «Non bere a tavola». Qualche altro: «Bevi, così ti passa l’appetito». Fortunatam­ente, le donne mi sussurrano all’orecchio: «Non dia retta a nessuno. Sta bene così».

Ci sono poi quelli che dicono: «Dovresti fare un po’ di ginnastica». Conosco un tale che, a circa settant’anni, fa ogni mattina le corse sulla terrazza di casa, fra l’ammirazion­e del vicinato. Quasi non si regge in piedi, ma non sa rinunziare a questi esercizi violenti. «Soltanto così – dice – ho potuto evitare il pericolo della pancia». O che pericolo è la pancia a settant’anni? Non pretenderà di essere scambiato con uno zerbinotto, sol perché non ha la pancia. Anzi, a quell’età un po’ di pancia sta bene. Presso gli orientali la pancia è considerat­a una bellezza, come la pappagorgi­a. Un pascià senza pancia e senza pappagorgi­a sarebbe considerat­o un disgraziat­o. Purtroppo qui siamo in occidente.

Del resto, Gogol dice: «Ahimè, questo mondo è fatto pei grassi, anzicchè per i magri!». (Ahimè, perché lui era magro). Il fatto è che quasi tutte le persone autorevoli hanno una rispettabi­le pancia.

(Notate come l’aggettivo «rispettabi­le», in rapporto con le pance, si usi soltanto per una pancia prominente, e mai per una pancia piatta o rientrante. Che in questi due ultimi tipi di pance ci sia qualcosa di poco rispettabi­le?).

Dunque, da oggi, siamo tutti impegnati nella gara a chi dimagrisce di più. Ci si pesa alla partenza, come i cavalli da corsa, e poi al traguardo di arrivo, dopo cinque settimane. Chi, in questo periodo è dimagrito di più, vince. E allora festeggerà la vittoria con un pranzo che gli farà recuperare di colpo tutti i chili perduti durante la gara.

Per dimagrire, il sistema è quanto mai semplice: si fa il calcolo delle calorie occorrenti, dopo aver diffalcato quelle di troppo, e si mangia nella misura di queste calorie. Direte: ma così si resta con lo stomaco semivuoto. Naturalmen­te. Ma – ed è qui la trovata delle nuove cure dimagranti – per evitare il pericolo di sentirsi lo stomaco vuoto e quindi la tentazione di mangiare, c’è un sistema: oltre ai cibi veri, occorrenti per mantenersi in vita, s’ingeriscon­o dei cibi falsi, detti «dietetici», i quali hanno la sinistra proprietà di riempire molto nutrendo poco.

«Una specie dei pasti che si fanno in certi ristoranti», direte.

No. Quelli non riempiono nemmeno.

Sono delle polverine, di sapore non sgradevole, che contengono proteine, carboidrat­i lipidi, vitamine e minerali, capaci di costituire un completo alimento che non fa ingrassare. Così si può dimagrire senza ricorrere ai sistemi di una volta, come la ginnastica. Si sa che la ginnastica, oltre ad essere faticosa, mette appetito, quindi si mangia di più, per conseguenz­a, invece di dimagrire si ingrassa. L’unica ginnastica che fa dimagrire è saltare i pasti.

 ??  ?? Romano, scrittore
umoristico e drammaturg­o (1899-1977), scrisse sul Corriere tra il 1950 e il 1976
Romano, scrittore umoristico e drammaturg­o (1899-1977), scrisse sul Corriere tra il 1950 e il 1976
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 ??  ?? Due attori impegnati nella gara per dimagrire
con Campanile: a sinistra Tino Buazzelli, romano, celebre Nero Wolfe tv (qui nel 1971 sul set del film Il diavolo nel cervello), all’epoca
della sfida 38enne . A destra Gino Bramieri, milanese, qui ritratto
nel 1962. Quando, l’anno prima, affrontò la sfida aveva 32 anni. Non si può dire che la dieta fu un successo.....
Due attori impegnati nella gara per dimagrire con Campanile: a sinistra Tino Buazzelli, romano, celebre Nero Wolfe tv (qui nel 1971 sul set del film Il diavolo nel cervello), all’epoca della sfida 38enne . A destra Gino Bramieri, milanese, qui ritratto nel 1962. Quando, l’anno prima, affrontò la sfida aveva 32 anni. Non si può dire che la dieta fu un successo.....

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