Corriere della Sera - Sette

Bacchetton­i o libertini Come scoprire chi siamo

- ROSELLA POSTORINO di CHIARA GAMBERALE

Più mi guardo intorno, più mi convinco che non esistono persone buone o cattive, persone bacchetton­e o libertine, emotive o razionali. Ma esistono piuttosto persone che hanno o non hanno a che fare con determinat­e qualità e, inevitabil­mente, con il vizio che sembra contraddir­le. Mentre in realtà le innerva e le rende umane.

C’è insomma, secondo me, chi si gioca la partita fra bontà e cattiveria. Oppure fra moralismo e libertinag­gio, fra ragione e sentimento. E quello che chiamiamo carattere altro non è che il risultato della partita fra quella qualità e quel vizio, miei per me, tuoi per te.

Prendete Nicola e Maria.

Nicola è sempre presente, è sempre attento, Nicola si è fatto da solo, si è pagato gli studi e con un prestito si è preso il brevetto da pilota, Nicola sa ridere e sa piangere, Nicola se ne accorge subito se Maria si è tagliata i capelli o se ha spostato un mobile – anche se non chiede mai perché.

Nicola costruisce.

Maria invece sa che nel mare c’è tanta sete quanta acqua, si fida solo di chi non c’è più, basta che in un modo o nell’altro sia lontano, Maria parla poco e mai per dire qualcosa che davvero la riguarda, Maria per lavoro aiuta le persone che vogliono stupire chi amano a trovare il regalo giusto, ma a chi ama lei sembra solo riuscire, per regalo, a fare male. Maria distrugge. Nicola e Maria sono i protagonis­ti di Nel mare c’è la sete (Fandango), l’esordio luminoso di Erica Mou – uscito purtroppo un giorno prima del lockdown - e che però adesso, finalmente, potete trovare il modo di procurarvi.

Ma Nicola e Maria siamo noi, tutti, tirati per i capelli dalla nostra voglia di stare bene e per i piedi dal nostro bisogno di farci (e fare) del male.

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