DIVERSI»
Il timore di riprendere in mano la vita dopo tanta quarantena, di reggersi sulle proprie gambe, di gestire i conflitti d’amore, di perdere il posto, di non essere adeguati al nuovo modo di lavorare... Raffaele Morelli passa in rassegna le emozioni della Fase 2. Con una premessa: l’ansia si gestisce accogliendola
Vulnerabili, imperfetti, esposti agli imprevisti della vita. Eppure sulla scia di Brené Brown e del suo elogio della vulnerabilità nella super performante società Usa, è iniziata anche in Italia una stagione fertile per le emozioni. La pandemia, dopo l’emergenza sanitaria, ha generato una nuova necessità: la cura della nostra parte interiore. (Mondadori) è il titolo del nuovo libro di Raffaele Morelli, psichiatra e psicoterapeuta, che ribalta i punti di vista. Un prontuario che attraverso consigli brevi riporta ognuno al centro di un progetto: sé stesso.
In questo periodo qual è l’emozione che ha il codice rosso e ha immediato bisogno di cure?
«La paura, prima del contagio e ora del futuro. Con il sottofondo di un’idea contorta: che le emozioni siano permanenti, mentre sono la cosa più mutevole che c’è. I bambini sono maestri: un minuto prima piangono, quello dopo giocano». Qual è il farmaco migliore per le emozioni?
«La distrazione, l’oblio. Vale anche per i litigi all’interno della coppia: