FRANCESCO VEZZOLI «LE VISITE ONLINE ALLE MOSTRE SONO RIDICOLE»
Il dolore e le paure di questo momento, i social spesso disconnessi dalla drammaticità degli eventi, papa Francesco, Fedez e Chiara Ferragni. Con l’artista lancia sul profilo Instagram della Fondazione Prada messaggi linkati alla nostra emotività
È dato prova di ben altro spessore, con la loro raccolta fondi per la nuova terapia intensiva al San Raffaele di Milano. «Sono tra le poche persone che hanno usato questo medium nel modo più giusto, aggregando fan e sponsor attorno a un’idea sociale ed etica molto concreta. Che anch’io ho cercato di fare, anche se con minor risultato, rispetto al loro seguito. Hanno avuto un comportamento encomiabile. Quello di altri invece è stato a dir
poco disdicevole. In quei giorni carichi di morte postare “mi manca tanto Ibiza” sculettando, era inaccettabile. Cose così mi hanno fatto soffrire. Pensavo: perché le persone non sono tristi? Instagram è pop come lo era MTV negli Anni 80, le immagini ti scoppiano davanti, quindi continuare a vederne tante sconnesse con la drammaticità del momento mi addolorava».
Due sono le immagini potenti che conserva nel cuore. «Quella del Papa che cammina per raggiungere la Chiesa del Crocifisso che sconfisse la peste. E quella quando eleva il Santissimo, in una piazza San Pietro vuota. Icone di un uomo solo, potenti ma in modo diametralmente opposto. In una papa Francesco è un uomo comune che percorre una Roma deserta, affaticato e claudicante. Nell’altra è regnante in quella piazza vuota, immerso in una drammatica realtà che consegna alla Storia. Anni fa a un pranzo con Anna Wintour, qualcuno si lamentò del declino dell’Italia. Ma lei rispose: “Ma se avete il leader politico più interessante al mondo, il Papa!”. Io non ho il dono della fede ma il Papa si è rivelato una figura chiave, trasversale, moderna, carismatica. Nel cuore mi è rimasta la frase che ha detto: “È il momento di piangere con Dio”. Quando Giovanni XXIII disse alla folla “date una carezza ai vostri bambini”, era pur sempre un gesto gerarchico che dall’alto ricadeva sui fedeli, come in una pala d’altare. Papa Luciani disse poi “Dio è madre”. Ma “piangere con Dio” significa appoggiarsi alla sua spalla in una sinergia paritaria».
Vincere questa “guerra”
Si è sempre parlato in termini di distanziamento sociale (che implica un divario tra le classi), non sarebbe stato più giusto invece parlare di distanziamento fisico? «Sì, sarebbe stato meglio. Chissà chi ha coniato