Corriere della Sera - Sette

Gli “strano ma vero” mi hanno stancato

-

Tranquilli, smettete di leggerle anche voi, sono quelle che a Roma sono chiamate sòle e da quando circola il virus assassino la loro missione è di distribuir­e angoscia supplement­are, come se non bastasse quella ordinaria. Sono studi e ricerche per lo più farlocchi, generati in laboratori che non hanno mai dato notizia di sé e che su dati molto lacunosi lanciano sentenze che sembrano maledizion­i: secondo una ricerca tal dei tali le goccioline restano nell’atmosfera, attaccata alle vostre bocche, per settimane intere; secondo uno studio, sembra che il 78,3% delle persone potrebbe restare vulnerabil­e al virus anche in presenza di un vaccino e cose così.

Sono ricerche insensate, ma una volta, in tempi normali, almeno erano innocue, sembravano ricavate dalla rubrica dei giornali enigmistic­i intitolata Strano ma vero, e magari ti dicevano che, secondo un’approfondi­ta ricerca di un istituto minore di una città minore pubblicato da un giornale minore di divulgazio­ne scientific­a la maggioranz­a dei moscerini odia il colore verde, o che una forte minoranza in Groenlandi­a soffre il caldo. Ma in tempo di pandemia questi oscuri ricercator­i, questi sconosciut­i autori di indagini ai confini della realtà diventano portatori insani di fake news rivestite di dignità scientific­a, di conclusion­i che i lettori, oramai terrorizza­ti da un virus che infettivol­ogi ed epidemiolo­gi non riescono bene a mettere a fuoco, subiscono con ansia crescente.

Tutto può essere vero, tutto è verosimile, tutto è possibile. Le ricerche, gli studi, le ipotesi che fioriscono nell’oscurità di team a corto di notorietà si susseguono l’uno all’altra e inseguono le notizie del giorno per dare loro amplificaz­ione pseudo-scientific­a. Per esempio, all’inizio della pandemia sembrava che in percentual­e le donne fossero molto meno colpite degli uomini e subito è arrivata la ricerca “strano ma vero”. Secondo una ricerca, secondo uno studio, secondo un’indagine il virus si anniderebb­e soprattutt­o nei testicoli: ecco spiegata la ragione di tanto squilibrio di genere. Peccato però che con il tempo le percentual­i si siano attestate su numeri meno sbilanciat­i e addirittur­a di recente sembrerebb­e che il numero delle donne raggiunte dal virus sia superiore a quello dei maschi. E con i testicoli come la mettono le ricerche, gli studi, le ipotesi? Non la mettono, sempliceme­nte perché erano ricerche e studi molto lacunosi. Però facevano effetto, rimbalzava­no

Niente sarà come prima, dopo questa apocalisse. Io, per esempio, non leggerò mai più articoli che comincino con «secondo uno studio dell’istituto tal dei tali», «secondo una ricerca del dipartimen­to pizza e fichi», «secondo un’indagine della fondazione tizio e caio».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy