LO CHAMPAGNE DI OLIVIER KRUG ELEGANTE E POTENTE COME LA MUSICA
Su una finestra di Zoom, appare un signore alla scrivania con una folta chioma nera. «Questa quarantena mi ha cambiato», ride. Poi si toglie la parrucca, scoprendo i corti capelli bianchi: è Olivier Krug, sesta generazione dello champagne profondo come una sinfonia. Ha sul tavolo una bottiglia dell’ultimo nato, la Krug Grande Cuvée 168ème Édition. È una composizione di 198 vini di 11 annate diverse (dal 1996 al 2012). E non basta: poco meno di metà di quello che finisce nella bottiglia dall’etichetta dorata contiene altre 10 annate di vini di riserva, quelli che arrivano dall’archivio di botti di Krug.
Da quest’anno c’è una ragazza alla guida della cantina, Julie Cavil. Ma nel 2012, quando l’assemblaggio 168 è stato messo a punto, lo chef de cave era il suo mentore, Eric Lebel (ha “regnato” per 21 anni). «Sono confinato a casa da 6 settimane», racconta Olivier, «solo una volta sono tornato in azienda, per la definitiva degustazione della edizione 175: sarà pronta tra 7 anni e per allora questo virus sarà un brutto ricordo». Nelle vigne di Pinot noir, Chardonnay e Pinot Meunier, si lavora a 5 metri di distanza l’uno dall’altro. Per Olivier, il nuovo vino è «la continuazione del sogno del fondatore, Joseph Krug, nel 1843: unire note creando un’unica armonia». Il filo conduttore è il rapporto con la musica e il piacere di ascoltarla, simile a quello di gustare uno champagne intenso e trascinante. «Ogni anno, in cantina», spiega monsieur Krug, «è come se ci fosse un maestro d’orchestra con 250 musicisti. Sono i vini da diverse zone e annate, ognuna con il suo carattere. Hanno personalità forti: il maestro sceglie i 30 violini, poi gli altri. Decide su potenza ed eleganza. Non tutti entrano, altri aspettano, vengono consolati, sarà il loro turno più avanti, magari fra 15 anni (i vini di riserva). Quando si beve la Grande Cuvée, tutti questi strumenti si sentono. È come con la musica, non è questione di cervello ma di sensazioni. Un’esplosione di sapori, agrumi e note di pasticceria, poi i frutti, gli accenti tostati. Basta chiudere gli occhi e concentrarsi».
Magari ascoltando le playlist create per Krug da musicisti classici o indie (le selezioni sono nel sito dell’azienda o nella app inserendo l’id dell’etichetta).