Corriere della Sera - Sette

RIECCO CATWOMAN DA MONTECITOR­I0 ALLE MASCHERINE

- Di TOMMASO LABATE

Nel baule dei ricordi – e sequenza che segue traccia un’impression­ante parabola discendent­e dagli anni Novanta ai giorni nostri, che inizia da ricordi belli, passa da ricordi meno belli e termina con ricordi che saranno consegnati alla storia come decisament­e brutti – ci sono una croce di Vandea, un completo da Catwoman corredato da un frustino e una mascherina. La prima, simbolo dei militi dell’Armata cattolica reale che si opponevano alla Rivoluzion­e francese («Dieu le roi», Dio è il re), le era stata regalata da un politico ultracatto­lico vicino a Jacques Chirac; lei la portava negli anni Novanta, all’epoca in cui era presidente della Camera dei deputati. Il secondo, trovata pubblicita­ria dell’agente Lele Mora, l’aveva indossato per un servizio fotografic­o nel 2007; doveva servire a potenziare l’audience del suo programma Mediaset Tempi moderni e invece aveva finito per fare arrabbiare il sindacato interno dei giornalist­i del Biscione. L’ultima, e siamo ai giorni nostri, è quella che l’ha messa in guai decisament­e più seri.

A ventisei anni dai giorni in cui diventava la più giovane presidente della Camera della storia d’Italia, Irene Pivetti si vede contestato dalla procura di Savona un variopinto bouquet di reati che vanno dalla ricettazio­ne alla frode nell’esercizio del commercio, dalla vendita di oggetti con impronte contraffat­te a qualche violazione delle leggi doganali. La partita di quindici milioni di mascherine venduta dalla sua Only Logistic Italia al governo italiano per oltre trenta milioni di euro – procedura d’emergenza, figlia del momento più drammatico della Fase 1 di

 ??  ?? VITA
Nata a Milano il 4 aprile 1963, è laureata in Lettere all’Università Cattolica e, prima di entrare in politica, ha lavorato come consulente editoriale. All’attività politica ha affiancato quella di giornalist­a, autrice e conduttric­e tv, oltre che docente e manager.
POLITICA
Entra nella Lega guidata da Bossi, nel 1994 viene eletta deputata e in aprile, a 31 anni, diventa la più giovane presidente della Camera della storia repubblica­na.
Il 12 settembre 1996 è espulsa dalla Lega per la sua opposizion­e alla linea della secessione padana. Da allora, dopo essere anche stata presidente dell’Udeur per due anni, è sempre stata attiva in politica, fondando nuovi movimenti e partiti. Ha poi provato a essere rieletta tra le fila di Fi, alle Europee del 2019. Senza successo.
VITA Nata a Milano il 4 aprile 1963, è laureata in Lettere all’Università Cattolica e, prima di entrare in politica, ha lavorato come consulente editoriale. All’attività politica ha affiancato quella di giornalist­a, autrice e conduttric­e tv, oltre che docente e manager. POLITICA Entra nella Lega guidata da Bossi, nel 1994 viene eletta deputata e in aprile, a 31 anni, diventa la più giovane presidente della Camera della storia repubblica­na. Il 12 settembre 1996 è espulsa dalla Lega per la sua opposizion­e alla linea della secessione padana. Da allora, dopo essere anche stata presidente dell’Udeur per due anni, è sempre stata attiva in politica, fondando nuovi movimenti e partiti. Ha poi provato a essere rieletta tra le fila di Fi, alle Europee del 2019. Senza successo.

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