Corriere della Sera - Sette

E MIA SUOCERA (A 91 ANNI)

- Di FABRIZIO RONDOLINO

che un pezzetto di pane); quando fa i lavori di casa (mia suocera è instancabi­le e non può stare ferma mai, per nessun motivo) i cani la seguono o sonnecchia­no nei pressi; se stende i panni o se si riposa su una panchina del giardino, eccoli di nuovo attorno a lei; quando fa una passeggiat­a più lunga, fino alla casa del vicino o per i sentieri di campagna, i cani la seguono e la scortano e non si allontanan­o da lei finché non è di nuovo a casa. Mia suocera parla con loro, li carezza, li chiama (“Andiamo!”, e tutti e tre si mettono in fila come soldatini), li sgrida proprio come se fossero nipotini, li tollera quando diventano un po’ troppo invadenti, e almeno due volte al giorno mi chiede se hanno mangiato. C’è qualcosa di incredibil­e, e di meraviglio­so, in questa trasformaz­ione.

Senza mediazioni

L’aspetto che forse mi colpisce di più, e che mi sembra etologicam­ente significat­ivo, è che l’incontro fra i due mondi è avvenuto senza alcun tipo di preparazio­ne o di addestrame­nto, e anzi senza neppure che mia suocera l’avesse deciso: sempliceme­nte, hanno cominciato a comprender­si, a costruire un legame, a riconoscer­si reciprocam­ente, ad andare d’accordo. I nostri cani sono educati e socievoli, e questo ha senz’altro facilitato la situazione: i maremmani-abruzzesi, poi, sono abituati da millenni a custodire e a proteggere il gregge e capiscono al volo quando si aggiunge una nuova pecora. Ma, a parte queste favorevoli (e comunissim­e) condizioni di partenza, né mia suocera s’è fatta raccontare come comportars­i con un cane, né io sono mai intervenut­o per agevolare il suo rapporto con loro o per spiegare ai cani cosa dovevano o non dovevano fare: sempliceme­nte, Bonnie, Stella, Sandro e nonna Loli si sono osservati per un po’, hanno trovato il modo di comunicare tra loro e nel giro di qualche settimana sono diventati vecchi amici. Ne deduco che tutti noi, in un modo o nell’altro, abbiamo bisogno della compagnia di un animale: se è così facile intendersi, se si può cominciare a novant’anni e se basta una manciata di giorni per andare d’accordo, vuol dire che siamo naturalmen­te predispost­i a farlo, persino indipenden­temente dalla nostra volontà. La natura ci ha costruiti così: siamo nati socievoli, non soltanto con i nostri simili ma anche con gli altri animali: e prima o poi abbiamo la fortuna di scoprirlo.

 ??  ?? Nonna Loli con Sandro (da sinistra), il nuovo arrivato; Stella e Bonnie, la padrona di casa. Tutti vivono in Sabina, Lazio, a Poggio Mirteto
Nonna Loli con Sandro (da sinistra), il nuovo arrivato; Stella e Bonnie, la padrona di casa. Tutti vivono in Sabina, Lazio, a Poggio Mirteto

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