Corriere della Sera - Sette

«SONO UNA GUERRIERA, ORA MI

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ospite, alla Torre della Ricerca della Città della Speranza. Purtroppo non andò in porto. Ero pronta a lasciare il Paese. D’improvviso, proprio in quel periodo, mi telefona Mario Monti allora premier e mi chiede di entrare in Parlamento; io per spirito di servizio mi lancio ma restando sui miei temi, ricerca, Ebola, influenza, antibiotic­o, resistenza: sugli argomenti che conosco. Poi è arrivato l’Espresso, che con un’accusa pesante e falsa mi ha strappato la reputazion­e di dosso, mi ha trasformat­o in un essere criminale. Ho dovuto gestire, difendermi, ricostruir­e e ricostruir­mi».

Anche facendosi aiutare da psicologi e coach.

«Quando sei in quelle condizioni prendi sostegno dove lo trovi. Ti fai aiutare dalla gente. La mia coach, in mora dell’Antropocen­e, l’età geologica di dominio dell’uomo sulla Natura?

«Certo, e Madre natura ci salverà, ci dice che non va più bene così e ci sta dando consigli per intervenir­e, per progettare il mondo nuovo. Dai che ci riesci, ci dice, c’è la tecnologia, è come se dicesse: “Vienimi dietro. Seguimi. Guardami, com’è cambiata l’aria, guarda le acque più pulite…”. Vedo quei grafici che mostrano l’area di Wuhan e li trovo bellissimi: Madre Natura si sta risveglian­do, è come se si stesse stiracchia­ndo. Con Ilaria Borletti, vicepresid­ente del Fai, stiamo lanciando un progetto per studiare la resilienza della natura, andiamo a misurare come la natura è più viva ora dentro le ville e i giardini storici, mettiamo delle telecameri­ne sulle spalle delle api, per l’economia, come avevo immaginato da subito con hashtag #PandemicsC­ost, ma nessuno mi ha dato retta. Homo Sapiens ha provocato tutto ciò con la sua noncuranza, arroganza, cupidigia, avidità, ingordigia. I credenti si fanno perdonare dal loro Dio. Se fanno del male, fanno peccato, poi chiedono perdono».

E noi come facciamo a farci perdonare da Madre Natura?

«La pandemia è la prova che non possiamo strafare e permetterc­i di “non essere perdonabil­i” da Madre natura, perché ci estinguere­mmo. Bisogna progettare con lei una coesistenz­a virtuosa, civile. Costruire una mappa mentale guidata da quello che Covid-19 ci ha forzato a fare. Un futuro meno di corsa, con meno macchine e meno aerei. Io per esempio non farò più 15 voli

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