Corriere della Sera - Sette

«L’INTER ALLENA ALLA VITA E QUELLA SERA SONO TORNATO ADOLESCENT­E»

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alla Puerta del Sol, sfilavano con una riproduzio­ne cartonata della Coppa dalle grandi orecchie. A quel punto ho capito: avremmo vinto noi. L’ansia se n’è andata di colpo. C’era solo l’attesa della gioia.

Niente paura

Ho visto la partita con Mr Longfield, Alfredo Pratolongo di Heineken, e Matteo Dore, allora direttore di Sportweek, dove negli anni Duemila avevo tenuto una rubrica. Il primo era silenzioso e concentrat­o, il secondo trasfigura­to. Io, tranquillo. Non mi era mai successo in un incontro così importante, e non sarebbe successo più. Altre due partite meraviglio­se camicia, sembro un teenager eccitato in un concerto pop.

C’è qualcosa di adolescenz­iale nel calcio: una regression­e consentita e consolante, se non supera certi limiti. L’Inter di Mourinho correva, scattava, giocava, passava la palla, inventava, ripartiva, non aveva paura: perché mai avremmo dovuto averne noi sugli spalti? Il Bayern ha avuto diverse occasioni – nel secondo tempo ne ricordo due clamorose, di Müller e Robben, parate di Julio Cesar – ma non riuscivo a preoccupar­mi. Era la nostra notte – quella che un tifoso aspetta da sempre, e riconosce quando arriva.

Poi è arrivato il secondo gol di Diego Milito – il trentesimo della e la scritta CONGRATULA­TIONS: sfondo ideale per le fotografie. C’è un’immagine in cui alzo tre dita della mano destra: Triplete! Ho preteso che la mia ombra contro il muro finisse sulla copertina di Eurointeri­smi (Rizzoli, 2010), il libro con cui chiudevo il mio racconto dell’odissea nerazzura, iniziato in un giorno triste d’inizio maggio, otto anni prima.

Missione compiuta!, ho pensato. Poi ho capito che il Triplete lo avevano vinto i giocatori dell’Inter, Mourinho, Moratti. Io non avevo fatto proprio niente. Ma che importa? Gli adolescent­i non hanno bisogno di scuse, quando vogliono essere felici.

 ??  ?? A sinistra, la festa per il 18esimo scudetto dell’Inter in piazza Duomo. Era il 16 maggio 2010, sei giorni dopo i nerazzurri conquistan­o la Champions. Sopra, Beppe Severgnini al Bernabeu
A sinistra, la festa per il 18esimo scudetto dell’Inter in piazza Duomo. Era il 16 maggio 2010, sei giorni dopo i nerazzurri conquistan­o la Champions. Sopra, Beppe Severgnini al Bernabeu

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