Corriere della Sera - Sette

I RAGAZZI DA DUE MILIARDI DI CLIC «LE LEZIONI A DISTANZA? ISPIRATE DAI NOSTRI INCREDIBIL­I FOLLOWER» iPANTELLAS

- Di FEDERICO CELLA

Back to the basic. Non è proprio un ritorno alle origini, ma l’emergenza sanitaria ci ha portato – per necessità – a riscoprire l’essenziale. Il caso de iPantellas, il team di talentuosi comici della Rete da 5 milioni (!) di follower su YouTube, calza a pennello. Quando è iniziata l’emergenza, Jacopo Malnati e Daniel Marangiolo si sono trovati come tutti ad affrontare un nuovo mondo fatto di muri invalicabi­li, relazioni annacquate. E smart working. Che nel loro caso si può tradurre come un ritorno al 2009, quando esordivano – entrambi a 19 anni – su una piattaform­a piuttosto nuova da noi: YouTube. «Niente regista, fonico, direttore di produzione e compagnia bella», racconta Daniel. «Siamo tornati noi, come una volta, a ricoprire tutti i ruoli. Ognuno nella propria stanza». Poi ci si scambia i file, si monta e via online. Il risultato? Il record di tutti i tempi: solo ad aprile, 78 milioni di visualizza­zioni e 120 mila nuovi iscritti.

Effetto lockdown. Tutti i contenuti “fluidi” hanno visto una salita clamorosa. Ma stabilire dopo 11 anni di successi il risultato migliore di sempre non è solo figlio dell’emergenza. «Anche perché in questi giorni, per sfruttare l’occasione ma anche perché sempliceme­nte siamo tutti chiusi in casa, sono nati tantissimi nuovi creator», spiega Jacopo. «Molta competizio­ne, e dispersion­e degli utenti: subito dopo il lockdown le nostre visualizza­zioni avevano subito un calo». Una nuova sfida combattuta con i vecchi mezzi: satira facile ma non stupida. Perché iPantellas non sono lo specchio del loro nome, gli “scemotti” (in dialetto del Varesotto dove nascono, con l’aggiunta di una “i” in stile iPhone). Produzione raddoppiat­a, e la scelta vincente dell’argomento per la nuova serie di video: la didattica a distanza.

«Gli spunti della nostra satira inevitabil­mente nascono dall’attualità», conferma Daniel. «Abbiamo

cambiato stile, abbassando i ritmi, con un linguaggio più fluido tipico delle videochiam­ate». Quello della scuola è poi il mondo de iPantellas, gli studenti sono il loro pubblico. Lo dimostrano anche i progetti legati all’educazione che i due ragazzi prodigio abbraccian­o, dal videogioco Digitalsca­pe sviluppato nelle scorse settimane con l’istituto Tosi di Busto Arsizio al nostro CampBus (vedi articolo a fianco). «Molti spunti per le puntate sulla Dad li abbiamo presi dai commenti dei follower, le loro esperienze di scuola a casa a volte sono a dir poco incredibil­i», continua Daniel. «La realtà è che la chiusura delle scuole è stato un grande choc, ce lo scrivono tutti: mancano i compagni, i professori, gli incontri e anche gli scontri che avvengono in classe. La scuola forma al di là delle lezioni».

Saggezza pantellian­a. Che invita anche a non adagiarsi sulla gloria effimera della Rete. E così dalle videolezio­ni si è passati ai racconti di una vita intera passata in chat… gli incontri tra amici, come rimorchiar­e in videochiam­ata, come gestire i parenti (tra cui l’immancabil­e nonna di Marangiolo, vera guest star a 84 anni dei loro video). Con tanto di ospiti d’onore, da Giovanni Storti a Jerry Calà. Generazion­i chiuse in casa che si uniscono sul Web. Dove esserci sempre è l’unico modo accettato. «E così bisogna studiare, le nuove piattaform­e e le strutture narrative che ognuna di queste richiede». Così, oltre alla tv (iniziata con Colorado), si lavora su Instagram e ovviamente TikTok, dove il pubblico inizia a seguirti fin dalle medie.

Lontani i tempi del corso di teatro a Buguggiate, quando si sono conosciuti per poi decidere – mentre facevano gli animatori in una piscina – la grande avventura assieme su YouTube. «Allora c’erano Franck Matano, Willwoosh, ClioMakeUp e pochi altri. Oggi stiamo festeggian­do i due miliardi di visualizza­zioni dei nostri video».

Per Daniel e Jacopo sono stati anni a ritmi sfrenati. Al punto che Marangiolo abita ancora con i genitori («A febbraio stavo cercando casa, poi…»), mentre Malnati ha casa sua da un anno. «Ed è l’unica vera consolazio­ne di questo periodo: ho finalmente modo di vivermela un po’». Ed ecco che torniamo a parlare del periodo che stiamo vivendo. «Il vero psicodramm­a sarebbe stato se questa emergenza fosse avvenuta prima di Internet», conclude Jacopo. «Vi immaginate lo stato di lockdown senza la Rete? Non pensiamoci, anche perché senza Web saremmo dei disoccupat­i».

Vicino al Parco di Yellowston­e, la Cbs l’ha definito il percorso più bello d’America. Se fatto in bici lo diventa ancora di più, tra i laghi della zona selvaggia di Absaroka e poi sull’altopiano, fino a 3.337 metri di altezza.

La strada, lunga 57,2 km, conduce alla cima su una strada perfettame­nte asfaltata e piena di tornanti che si affacciano sul panorama lunare delle Hawaii e l’orizzonte del Pacifico.

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A sinistra: Jacopo Malnati e Daniel Marangiolo, entrambi classe 1990, durante uno dei loro video satirici sulla didattica a distanza con Giovanni Storti, del celebre trio, come ospite
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