ADOLESCENTI D’ITALIA GLI INVISIBILI DI QUESTA CRISI
Invisibili e obbedienti: questo sono stati i minori durante questi mesi. Deprivati di amici, sport, esperienze, li ha tenuti in traccia solo la scuola, divenendo digitale, grazie alla Didattica a distanza. Per alcuni è stata una “boa” cui aggrapparsi, per altri un incubo, ma una cosa è certa: ad inizio giugno anche la scuola virtuale chiuderà i battenti e tutti — bambini e adolescenti — si troveranno di fronte una lunga estate, diversa dalle precedenti. Niente campus estivi, gruppi oratoriani e centri di aggregazione. Si dovranno inventare nuove realtà basate su animazione e aggregazione gestita attraverso “microgruppi” stabili, connotati da limitazione del numero di persone con cui ci si relaziona e dall’adozione di mascherine di protezione e distanza di sicurezza. In pratica, si creeranno piccoli gruppi di bambini (sempre quelli) gestiti da un educatore (sempre quello).
Al momento, pare di capire che i bambini più piccoli siano anche quelli più “pensati” da chi, nelle rispettive sedi ministeriali, deve promuovere leggi e regolamenti per i mesi a venire. I piccolissimi non sono autonomi, necessitano di supervisione continua da parte dell’adulto. Per loro, i centri estivi sono di vitale importanza, poiché nel tempo lungo delle vacanze estive rappresentano un ottimo modo per coinvolgerli ed intrattenerli, mentre i genitori sono al lavoro.