Corriere della Sera - Sette

«IL DEBITO PERPETUO HA SENSO»

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di tutti problemi che esistevano già. Il nostro sistema economico va cambiato, non è mai stato così chiaro come adesso».

Da dove comincereb­be?

«Dal sistema sanitario pubblico. In Francia, ma credo anche in Italia, siamo tutti sotto choc per la mancanza di letti a sufficienz­a, di mascherine, di tamponi, di ventilator­i».

Si potrebbe obiettare che la pandemia è un evento eccezional­e, che ha sconvolto la routine dei servizi sanitari.

«Sì, ma il sistema pubblico veniva da decenni di tagli, era fortemente indebolito e infatti medici e infermieri francesi protestava­no e scioperava­no già a settembre, mesi prima che le notizie del virus arrivasser­o da Wuhan. L’epidemia ha dato loro ancora più ragione». Che cosa, secondo lei, potrebbe sorprende, sono giudici estremamen­te conservato­ri e faziosi. La loro ignoranza storica è enorme, pensano che la Banca centrale europea avrebbe dovuto lasciare le banche fallire una dopo l’altra dopo la crisi del 2008. Ovvero ciò che accadde negli anni Trenta, con le conseguenz­e che sappiamo, quando le banche centrali non erano intervenut­e. Ma nella sentenza di Karlsruhe c’è un elemento positivo».

Quale?

«I giudici tedeschi almeno hanno spinto il governo di Berlino a prendere posizione, a chiarire che cosa vuole fare».

E Angela Merkel, con l’Iniziativa franco-tedesca, ha rotto il tabù della messa in comune del debito.

«Finalmente. In questo modo la palla è adesso nel campo dei governi loro portavoce.

«Pazienza, a questo punto non possiamo più aspettare. Dobbiamo agire, senza attendere un’unanimità che non arriverà mai. I Paesi che sono pronti ad avanzare sulla strada della messa in comune dei tassi d’interesse possono e devono muoversi da soli. Gli altri, se vogliono, si uniranno in seguito». Che cosa dovrebbero fare, concretame­nte, Berlino, Parigi, Roma e Madrid?

«Un nuovo trattato a quattro. Altrimenti rischiano di restare sempre immobili, con l’alibi di essere ostacolati da qualcuno. Prima la grande scusa era la Gran Bretagna, adesso che è uscita ci sono i Paesi del Nord. Invece è il momento di superare la regola dell’unanimità e del diritto di veto su questioni così vitali. Non possiamo aspettare di convincere i Paesi Bassi o il Lus

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In alto, il libro che ha lanciato la carriera di Piketty. Qui sopra la copertina del suo ultimo lavoro, La Nave
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