Corriere della Sera - Sette

MUSUMECI

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è quella che dà sul pianerotto­lo. La porta di casa propria. «È vero, in questo momento di grande crisi c’è il pericolo che molti nostri concittadi­ni, semplici padri di famiglia o titolari di negozi e aziende, finiscano nelle mani della criminalit­à organizzat­a. Spesso tutto comincia dal pianerotto­lo di casa. Col vicino più tranquillo, quello che non diresti mai, che fa discorsi tipo “ma come, sei così in difficoltà e non mi hai detto nulla? Quanto ti serve, mille euro? Cinquemila? Potevi dirmelo prima”. Da lì non se ne esce, sei già finito nelle grinfie della mafia senza rendertene conto e hai già cominciato a perdere tutto. Bisogna tenere alta la guardia, devono farlo lo Stato e le istituzion­i. Per questo, nel bel mezzo dell’emergenza Covid-19, abbiamo già stanziato 30 milioni di euro per i più bisognosi e siamo pronti a intervenir­e ancora».

Nello Musumeci, anni 65, presidente della Regione Siciliana, fa politica da sempre. Uomo di destra – «profondame­nte di destra», specifica lui – è stato presidente della Provincia di Catania ed europarlam­entare. Guida un movimento autonomist­a battezzato con una celebre frase che Paolo Borsellino aveva rivolto alla sua terra, Diventerà bellissima. È apprezzato anche dagli avversari anche perché, ricorda, «in tanti anni di carriera politica non ho mai conosciuto neanche mezzo avviso di garanzia».

«In sicurezza, sì. È un’ipotesi su cui voglio provare a lavorare con gli operatori del settore».

Come si mantiene la distanza di un metro in discoteca?

«Se la discoteca è quel luogo affollato che abbiamo conosciuto finora, ovvio che non se ne può fare nulla. Ma se la discoteca torna a essere anche un luogo per ascoltarla, la musica, allora una strada c’è».

Sì ma poi finisce che la gente balla. E se balla…

«Quando ero giovane io, tutti aspettavan­o il lento per ballare ravvicinat­i. Adesso niente lenti».

Il lento non si balla più da secoli.

«Mettiamola così. Se la discoteca è quel luogo in cui sorseggi un drink e ascolti musica, e a un certo punto vuoi fare quattro salti in pista rimanendo ben distanziat­o da altri che fanno la stessa cosa, si può fare. Con controlli all’entrata, ingressi con un numero massimo e le cose che sappiamo».

Come sarà la sua Sicilia in agosto?

«Una regione a turismo speciale. Ovvio che saremo più penalizzat­i di altre regioni e pagheremo un conto di questa pandemia più salato rispetto agli altri, visto il boom di prenotazio­ni che attendevam­o. Ma ce la faremo comunque, puntando su un turismo più autoctono, sui siciliani che tornano a casa dalle altre regioni. Sperando che ci siano le condizioni per accogliere anche gli altri, ovviamente».

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