Corriere della Sera - Sette

UN’ESTATE IN STREAMING (OPPURE IN MILLESIMI)

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Ci aspetta un’estate senza grandi concerti. La lista delle cancellazi­oni e dei rinvii, oltre 100 artisti coinvolti, fa impression­e. Ci rimarranno gli spettacoli, rispetto delle norme permettend­o, per meno di mille persone. Oppure i live in streaming. Niente sudore, niente esperienza immersiva, niente birra e salamella. Come i dvd musicali che hanno ballato una paio di stagioni per poi sparire. Vero che il fanatismo che circonda una boyband permette di vendere ghiaccio agli eschimesi, ma se si muove un colosso come i coreani BTS (roba da top 10 mondiale) meglio tenere d’occhio. Dopo i 50 milioni di views per dei vecchi concerti trasmessi durante il lockdown, hanno avuto l’idea di creare uno show di 90 minuti che sarà trasmesso il 14 giugno e provare a chiedere un biglietto. Ed ecco i primi esperiment­i italiani. Per il lancio di Il mio gioco preferito – parte seconda Nek ha registrato un concerto in una piazza della sua Sassuolo: «Voglio poter arrivare a tutto il mondo dal luogo dove sono nato, dove sono cresciuto, e dove vivo. Mi spiace che manchi il contatto con la gente sotto un palco, ma spero di dare un messaggio di speranza e di ripartenza». Venerus, emergente della scena urban, sarà in streaming da Milano il 30 maggio. «Sostenere questo show significa sostenere il mondo della musica che non può e non deve fermarsi», spiega così la richiesta di 5 euro e 50. «C’è un reset del nostro settore», dice Giorgio Riccitelli, manager della piattaform­a di ticketing Dice che ospiterà l’evento, «e lo streaming di qualità è una delle poche soluzioni percorribi­li nel breve ma anche, per fan che vengono da lontano o in caso di sold out, nel lungo».

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